No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20170421

Minsk (Bielorussia) - Aprile 2017 (4)

Domenica 9 aprile. Solita mattinata tirata per le lunghissime, devo dirvelo, che bellezza. Esco verso mezzogiorno e oggi mi dirigo a poche centinaia di metri lungo Internacyjanaĺnaja (la strada dove sta l'ingresso principale dell'hotel), alla pizzeria Il Grottino, che è di proprietà marchigiana, pare. Mangio una pizza e bevo una birra locale; gli avventori sono un tipo italiano che era sul mio stesso volo (sarà pure su quello di ritorno), e un trio, due giovani bielorussi e un italiano con il tablet, si intuisce che uno dei giovani è un calciatore, l'altro giovane fa il traduttore, e l'italiano col tablet molto probabilmente è un osservatore di una squadra italiana. Fatto, comincio la mia passeggiata pomeridiana, che si sviluppa inizialmente lungo lo stesso asse del giorno precedente, ma nella direzione opposta. 
La struttura del Circo di Stato Bielorusso
Tra poco ci saranno di Depeche Mode!
Particolare
Gorky Park
Cafè Skif
L'ingresso di Gorky Park
Palazzo d'epoca, adesso c'è una clinica privata
Segnaletica
Piazza della Vittoria...
...e il suo obelisco
Un altro palazzo d'epoca, adesso c'è un enorme negozio di strumenti musicali...
...e l'angolo dello stesso palazzo
Janki Kupaly Park
Dal parco Kupaly se ne vede un altro, dalla parte opposta del fiume, il Marata Kazieja, con costruzioni d'epoca, dietro alle quali c'è il Bolshoi

Il giro termina attraversando alcuni dei molti parchi della città, percorrendo un po' di lungo fiume, attraversando il centro storico, ripassando di fronte all'agglomerato del Santo Spirito e alla Town Hall. Rientro, mi riposo, poi per farmi venire fame scendo nella piscina dell'albergo, e faccio qualche vasca. Sono pronto. Stasera scelgo Il Patio, una catena che, mi pare di capire, fa coppia con TGI Fridays. Il Patio scimmiotta la cucina italiana. Mangio bene, e il cameriere che mi serve è estremamente ossequioso e attento. Gli voglio lasciare una buona mancia, e chiedo se, come ho fatto ieri, e come so che è possibile, la può prendere con la carta. Mi dice che è un po' scomodo, ormai son partito, gli dico che non ho moneta bielorussa, gli chiedo se accetta Euro, lui allarga le pupille. Morale della favola: non ho tagli piccoli, gli lascio 20 euro, molto di più di quanto abbia pagato per cena. Prova a rifiutare, cercando di farmi capire che sono davvero troppi. Io insisto, e gli spiego che mi apre il cuore vedere un giovane che si impegna veramente in un lavoro che, suppongo, non sarà quello che farà per tutta la vita. Mi dice che si, ovviamente sta studiando per qualcosa d'altro. Lo saluto calorosamente.
Esco per fumare una sigaretta, la temperatura non è quella fredda che mi attendevo, il piumino è perfino esagerato. Il weekend è terminato, mi rimane il lunedì di viaggio.

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