No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20170424

America First

Homeland - di Gideon Raff, sviluppato da Alex Gansa e Howard Gordon - Stagione 6 (12 episodi; Showtime) - 2017

New York. Sekou Bah, un giovane musulmano afroamericano, tiene un vlog online, nel quale si riprende visitando siti che sono stati teatro di attacchi terroristici, o che hanno visto fatti che hanno dato il via alla frizione musulmani contro Occidente. Viene arrestato dall'agente FBI Ray Conlin, accusato di sostenere il terrorismo anche economicamente. Carrie, che adesso dirige una ONG basata a New York, organizzazione che difende i diritti dei musulmani afroamericani, incontra Sekou in carcere e si prepara ad organizzare la sua difesa in tribunale. Conlin dice a Carrie che Sekou è stato trovato in possesso di biglietti aerei per la Nigeria (Boko Haram?), e di 5.000 dollari in contanti sotto il materasso. Nel frattempo, Quinn sta cercando di riprendersi, a modo suo, dall'incidente occorsogli in Germania (ha una mezza paralisi, e un evidente sindrome da stress post-traumatico), mentre Saul e Dar stanno per incontrare Elizabeth Keane, la Presidente Eletta dopo le recenti elezioni USA, come alti rappresentanti della CIA, a proposito delle operazioni in corso. La Keane è apertamente per il dialogo e per la smilitarizzazione, Saul è attento alle sue opinioni, mentre Dar è apertamente polemico e contrario. 

Così come mi metto spesso in discussione nella vita di tutti i giorni e sul lavoro, anche quando giudico le cose, siano esse musica, film, libri, serie tv, provo a farlo. Quando una serie riesce a durare molte stagioni, a volte non capisco perché, soprattutto quando continua a riscaldare la minestra. Sono dell'opinione che Homeland non fa parte di questa categoria, e che anzi, sia una mosca bianca: è una delle poche serie tv che è andata oltre la seconda stagione, riuscendo a cambiare pelle drasticamente dopo l'uscita di scena di uno dei personaggi protagonisti, reinventandosi continuamente stagione dopo stagione. Ricordo articoli e polemiche durissime (a proposito dell'anti-islamismo, a proposito di scritte in arabo anti-Homeland sullo sfondo di un finto campo profughi in Libano, o della descrizione stereotipata dei pakistani): sembra quasi che gli autori, con quest'ultima stagione, si siano divertiti ad ascoltare tutte quelle critiche, e ad invertire il punto di vista. O quasi. Certo è che, qualche giorno fa, in rete ho visto perfino un articolo che titolava pressappoco così: "Homeland è diventata una serie anti-americana?". Insomma, sesta stagione appassionante e attuale, solito cast impeccabile. Risultato: rinnovata per altre due stagioni.

So, I often put myself in question, in everyday life and at work, even when I judge things, whether they are music, movies, books, TV series, I try to do the same. When a series can last many seasons, sometimes I do not understand why, especially when it continues to warm the soup. I am of the opinion that "Homeland" is not part of this category, and indeed it is a white fly: it is one of the few TV series that went beyond the second season, succeeding in changing skin dramatically after the death of one of the main characters, reinventing itself continually season after season. I remember very harsh articles and controversies (about anti-Islamism, about Arabic anti-Homeland scripts on the wall in the background of a fake refugee camp in Lebanon, or about a stereotyped Pakistani characters): it seems as if the authors, this season, had fun listening to all those criticisms, and to reverse the point of view. Almost. Certainly, a few days ago, I even saw an article on the net that titled almost like this: "Do Homeland has become an anti-American series?" In short, sixth season is passionate and current, with the usually flawless cast. Result: renewed for another two seasons. Eighth season will be the last.

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