No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20161226

Bucarest, Romania - Novembre 2016 (3)

Alle 19 arriva C., e mi comunica che l'altra collega, L., non potrà essere dei nostri, dato il cambio dell'ultimo momento. Ci incamminiamo verso Lipscani, dove ceneremo al Caru Cu Bere, un locale storico al punto da meritarsi perfino una pagina Wikipedia. Mi domanda com'è l'hotel, non si sa mai che qualche ospite le chieda delle dritte. Arriviamo al locale e ci spostano al piano inferiore, mi spiega che è un po' più tranquillo. Noto effettivamente che al piano terra sono già in corso spettacoli di danza tradizionale, piuttosto rumorosi, ma pittoreschi. Chiacchieriamo amabilmente di lavoro e vita privata, nota curiosa, nel tavolo accanto al nostro tre italiani, che ad un certo punto mi chiedono un consiglio su cosa mangiare: suggerisco loro la carne alla griglia, che mi pare di aver capito essere una delle specialità. Così faccio io, naturalmente. Finita la cena torniamo verso l'hotel passeggiando, la mia collega poi torna a casa in taxi. Serata piacevole.
Lunedì 7 novembre mi sveglio come sempre abbastanza presto, colazione, preparazione, e mi incammino verso il luogo dell'appuntamento di oggi con Ursula, che è fissato presso la fermata della metro di Izvor. Appena arriva, ci sediamo su una panchina del parco omonimo, guardando il mastodontico palazzo, e Ursula comincia un excursus storico, dove mi spiega la gestazione del Palazzo, mi fa vedere delle foto, mi racconta qualcosa sul periodo del regime. I particolari che mi colpiscono maggiormente: l'atteggiamento di Ceausescu verso la religione (non voleva sopprimerla per non apparire troppo dittatoriale, quindi mentre modernizza la capitale, cerca di "nascondere" fisicamente i luoghi di culto; per fare ciò, sono state "segate" alla base decine di chiese, e poi "spostate" su rotaie apposite, quantomeno dietro i block), e la sua maniacale richiesta di avere tutto sotto controllo (durante le varie costruzioni, ma soprattutto durante quella del Palazzo, non avendo una preparazione scolastica, esigeva che gli ingegneri gli mostrassero gli stati di avanzamento e le previsioni tramite plastici dettagliati; follia, ma con metodo).
Proseguiamo poi con un lungo giro del vecchio centro, non lontano dal Palazzo e da Bulevardul Unirii, dove vediamo alcune chiese interessanti, la cattedrale patriarcale, alcuni palazzi teoricamente disabitati o comunque chiusi, dove invece abitano un sacco di giovani senza famiglia, e una delle case più antiche di Bucarest.
Anche oggi, una visita molto interessante, e la dimostrazione che si può fare il lavoro di guida turistica con passione, personalizzando il tutto. Ci salutiamo nei pressi del Parcul Unirii, visto che si è fatta una certa mangio al Red Angus Steakhouse lungo la Strada Franceza, davanti alla Curtea Veche, dopo di che mi dirigo con decisione verso il Palazzo del Parlamento detto anche Casa del Popolo.


Il Palazzo del Parlamento visto dall'adiacente Parco Izvor
Una delle molte chiese che sono state "spostate" letteralmente, con un sistema di rotaie, per volere di Ceausescu
Il "palazzo" visto da Bulevardul Unirii
Il monastero Antim
Qui e nelle foto sopra, il complesso della cattedrale Patriarcale dei Santi Costantino e Elena, il palazzo Patriarcale, gli interni. Per spiegare grossolanamente, sarebbe un po' come il Vaticano, visto che la fede Ortodossa si è "sezionata" in molte chiese.
Un particolare dei "block" rumeni lungo Bulevardul Unirii. A differenza di quelli polacchi, bulgari, o anche tedeschi, questi rumeni mi hanno fatto una impressione migliore, stilisticamente più belli.
Ormai avete capito...
Particolare di Plata Constitutiei
...mentre cerco l'entrata...e non sarà facile...
...spalle al Palazzo...
...e finalmente ho trovato l'ingresso...

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