No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20160413

Thailandia - Marzo 2016 (3)

Da lunedì 7 a giovedì 10, inizia una sorta di nuova routine per me. Sveglia verso le 6 / 6,30, bagno, colazione, autista, tragitto di 15/20 minuti per la fabbrica, solitamente prima delle 9. Incontro tre persone che dovranno far parte del team logistico, due ragazze, S. e N., e un ragazzo, M., e il loro capo, R., colui che prenderà il posto di C. Inizio mostrando loro una sequenza di azioni, che non è altro se non la routine giornaliera della mia squadra, su ogni differente prodotto, preparata per un'altra "intervista" che abbiamo avuto qualche mese fa, seguita da una lista di transazioni SAP che usiamo ogni giorno per controllare l'inserimento di nuovi ordini, per sbloccarli, per cambiare eventualmente le programmazioni. Poi inizio a lavorare un paio di giorni serrati con S., una ragazza molto carina e al tempo stesso molto vogliosa di entrare appieno in questo tipo di lavoro. Con lei dobbiamo "costruire" una tabella excel che incroci i dati del programma trimestrale delle previsioni di vendita, con il programma di produzione, e dal quale si possa estrapolare un programma di imballaggio che poi sia passato a M. (che manterrà i "rapporti" con gli addetti all'imballaggio e al carico) per essere messo in pratica e inserito in SAP, e che serva da interfaccia tra lei e N., che invece si occuperà di sblocco degli ordini, principalmente sull'export. Un'altra persona sarà assunta o spostata da un'altra fabbricazione, per fare lo stesso, ma sugli ordini del mercato nazionale. Iniziamo a lavorare sulla tabella che usiamo per il bicarbonato da noi (stesso prodotto che stanno già producendo qui), ma capisco che non è pienamente convinta, e quindi ne vediamo altre (ogni Back Office di ogni paese europeo dove il nostro gruppo è presente ne ha una diversa), lei è colpita favorevolmente da quella del mio collega e amico spagnolo A., quindi chiedo chiarimenti su alcune cose che non capisco direttamente a lui, e finalmente S. si convince a costruire una tabella che sia una via di mezzo. Poi, una mezza giornata con M., visitando il magazzino e spiegandogli cosa mi aspetto che faccia, stessa cosa con N. Verso le 12, C. e R. mi portano a pranzo, tre volte alla mensa aziendale, una volta esco con C. e torniamo a Rayong per un panino, un altro giorno usciamo per un ristorante esterno frequentato da altri lavoratori della zona industriale. In un paio di occasioni alla mensa incontro S., il responsabile della produzione, che avevo già conosciuto in Italia quando ancora erano nella fase di costruzione dell'impianto.
C'è da dire che almeno fino a mercoledì, non sto proprio bene. Vado spesso al bagno, prendo un antidiarroico al giorno, mangio pochissimo perché non ho appetito, digerisco male quel poco che mangio, non dormo benissimo. Però, sul lavoro procedo abbastanza spedito, e mi sembra che la cosa sia apprezzata.
Il lunedì sera sono distrutto, lavoro un po' in albergo leggendo e rispondendo alle email e dando un'occhiata a come procede in Italia, non scendo per cenare e vado a letto presto. Il martedì ed il mercoledì stesso procedimento, con la differenza che scendo per cenare, cose leggere. Arrivato al giovedì, finalmente sento di stare meglio, e mi faccio una bella nuotata in piscina, mi rilasso, naturalmente non tralascio il lavoro, ceno, finisco di vedere un film che ho cominciato la sera precedente, e preparo i bagagli.
Infatti, il venerdì è già tempo di partire. Mi porto i bagagli a lavoro, e al mattino, tutti presenti, faccio una proposta di suddivisione dei compiti, per l'assetto definitivo. Mangio alla mensa, per la prima volta con convinzione (ma i frutti di mare sono troppo piccanti per me), il pomeriggio è veloce tra una chiacchiera e un poco di lavoro. Saluto tutti, poi io e C., con un altro autista, ce ne andiamo a Bangkok. C. mi accompagnerà e mi farà da guida domani, sabato, per tutto il giorno. Ci impieghiamo più di due ore, l'ingresso in città è segnato da un ingorgo colossale. Ho voglia di pizza, e C. mi porta in una pizzeria che parrebbe italiana, molto frequentata. Capitiamo accanto ad una coppia inglese con la quale facciamo due chiacchiere (loro sono visibilmente ubriachi, ma non molesti). Prendo la pizza da mezzo metro, e la cosa suscita un po' di scalpore: la cameriera passa per due/tre volte a controllare se riesco a mangiarla tutta. Prendiamo lo Skytrain per arrivare all'albergo (che è comunque vicino, il Novotel Ploenchit), facciamo il check in e ci diamo appuntamento all'indomani mattina.


Un particolare, su un tetto
All'imbarco del traghetto lungo il canale centrale di Bangkok

2 commenti:

Maripa ha detto...

Un mio amico e collega di lavoro, di Bangkok, mi ha sconsigliato di visitarla, semmai dovessi capitare in Thailandia, proprio per via del traffico assurdo e della mancanza totale di mezzi di trasporto….comunque dalle foto mi pare molto piu' bellina Pattaya!

jumbolo ha detto...

Attendi il prossimo episodio :-)