No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20160321

Fanfare for An Extraordinary Man

Non mi piacciono i "coccodrilli", solitamente non ne scrivo. Ma questo debbo scriverlo perché la notizia della morte di Keith Emerson mi ha raggiunto in un momento in cui ero concentrato su altre cose e non ho, a distanza di 10 giorni, ancora avuto modo di rifletterci sopra.
Come cita la sua scheda Wikipedia, AllMusic descrive Keith Noel Emerson, nato a Todmorden (UK) il 2 novembre del 1944, "perhaps the greatest, most technically accomplished keyboardist in rock history". Io, mediocre batterista in passato, ero un feroce crociato anti-tastiere nel metal, il genere da me preferito. Ma Emerson e i suoi EL&P, sono stati, per la mia personale crescita musicale (li ho conosciuti intorno al 1974, quando io avevo più o meno 8 anni), fondamentali, ed il carattere apparentemente estroverso di Keith, unito al suo modo teatrale e spettacolare di suonare il suo strumento, me l'ha fatto quasi idolatrare.
E' morto suicida il 10 marzo 2016, sparandosi un colpo di pistola alla testa nella sua casa di Santa Monica, California. Aveva un problema al cuore, ma soprattutto, stava attraversando una depressione, pare causatagli da un problema ad un nervo che, aveva paura, potesse limitargli l'uso delle mani durante le sue esibizioni live.
Difficile riscontrare un attaccamento maggiore all'arte musicale. Anche se avrei preferito che morisse di vecchiaia, felice, suonando l'assolo di Lucky Man, spero che riposi in pace.

Accompagno questo breve post di omaggio ad un video che mi faceva, e mi fa tutt'ora venire i brividi. Vi ho già detto che l'intro di questo pezzo, lo usavo eoni fa come parte della sigla del mio programma radiofonico, insieme ad un altro paio di pezzi metal (Madhouse degli Anthrax, anche titolo del programma, e Metal Daze dei Manowar), anche per sottolineare che non era una trasmissione da fanatici, ma dalla visione ampia.
Il pezzo non è degli EL&P, bensì di Aaron Copland; la leggenda vuole che lo stesso compositore apprezzò particolarmente la versione voluta proprio da Emerson



Just take a pebble
And cast it to the sea
Then watch the ripples
That unfold into me
My face spill so gently
Into your eyes
Disturbing the waters 
Of our lives

Greg Lake, Take a Pebble, da Emerson, Lake & Palmer (1970)

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