No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20150918

Priscilla, la regina del deserto

The Adventures of Priscilla, Queen of the Desert - di Stephan Elliott (1994)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)


Sydney, Australia. Anthony e ed Adam sono due gay che lavorano esibendosi come drag queen nei bar gay della città. Anthony ottiene un ingaggio al Lasseters Hotel Casino di Alice Springs, e nello stesso periodo, la sua migliore amica, Bernadette (nata Ralph), una transessuale, rimane vedova dopo la morte del compagno. Quale migliore occasione per riprendersi, e per rinforzare una grande amicizia? Le tre, quindi, decidono di partire. Non sarà una passeggiata, un po' perché Adam, in arte Felicia, non è una personcina facile da gestire, e un po' perché escono delle verità inconfessabili durante il viaggio.
Da non sottovalutare il fatto che il mezzo di trasporto, un vecchio autobus di linea, rinominato Priscilla, non è proprio il massimo.

Qualche tempo fa mi sono rivisto Priscilla, un po' perché mi andava, un po' per vederlo insieme a mia sorella, che non l'aveva mai visto. Devo dire che l'abbiamo visto qualche settimana dopo aver visto Muriel's Wedding, e questo probabilmente mi ha fatto pensare ad alcune similitudini tra i due film.
Ci sono le canzoni degli ABBA. In realtà, la colonna sonora di Priscilla è molto più variegata, di quella di Muriel. Sono due film australiani, e questa è facile. In entrambi recita Bill Murray (qui nella parte di Bob il meccanico), ma soprattutto, in entrambi i casi, sono due film che hanno lanciato due registi australiani, che, in seguito, non hanno fatto grandi passi avanti.
Messe da parte queste amenità, Priscilla, anche rivisto dopo vent'anni, è sempre un film divertente, assolutamente non volgare, ma che a mio modesto parere ha contribuito non poco a "sdoganare" il travestitismo ed in generale, le drag queen.
La storia è tutto sommato prevedibile, perfino troppo buonista, ma decisamente necessaria, se pensiamo al momento storico. Chi ne sa vi dirà che Stonewall, quello di Nigel Finch del 1995, fu meno visto ma più intenso (e decisamente più crudo), ma, a volte, certe cose vanno introdotte in maniera soffice.
Tutti bravi, ma debbo dire che la prova di Guy Pearce (Adam/Felicia), a me, fa impazzire ancora oggi.
Un altro film del nostro recente passato da vedere.

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