No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20150630

Creta, Grecia - Marzo 2015 (2)

Il sito, a prima vista, mette un po' di tristezza. Due persone dentro la biglietteria, nessuno in giro. Eppure, i resti del palazzo, soprattutto con un po' di immaginazione, sono decisamente imponenti.
Pare che questo centro, situato ovviamente nei pressi di un porto naturale (la baia che abbiamo visto nelle foto del post precedente) fosse uno dei quattro più importanti, durante la civiltà minoica. L'organizzazione, che ricorda quella delle case romane (almeno, a me che per quanto lo volessi, non sono un fine conoscitore della storia delle civiltà, almeno non fino a questo punto), impressiona per complessità e, soprattutto, perché risale ad un periodo che gli studiosi collocano tra il 1900 e il 1450 prima di Cristo. Saloni per discussioni, bagni, cucine, stanze regali, magazzini per la conservazione di cibi e bevande. Il tutto esteso su una superficie non enorme, ma considerevole. Tutto sommato, piuttosto impressionante, benché le meraviglie siano da tutt'altra parte, e però ne vale la pena. 
L'ingresso di uno dei molti canyon presenti sull'isola, questo molto vicino al sito di Kato Zakros
Riparto indeciso sul da farsi. Vista l'ora, non tarda (non è ancora l'ora di pranzo), decido di dirigermi verso Ierapetra, una delle due/tre cittadine più grandi dell'isola, tralasciando la capitale Iraklion. Niente di particolarmente interessante, ma suppongo che la strada sarà almeno panoramica. La costa è piuttosto rocciosa, la giornata volge al sereno, è un bel viaggiare, poco traffico. Attraverso piccoli insediamenti urbani senza significato, vicinissimi al mare. Decido di arrivare appunto a Ierapetra, poi risalire verso nord verso un altro sito archeologico. A Ierapetra, cittadina relativamente moderna e anche un po' bruttina, mi fermo in un supermercato, compro qualcosa da mangiare mentre guido. Il sole adesso batte forte. Imbocco la strada che taglia l'isola e si dirige verso Pacheia Ammos, lambendo sparuti villaggi, qualche monastero, qualche sito archeologico di importanza minore.
Raggiunta la costa e il suddetto villaggio, torno brevemente verso ovest (direzione Iraklion), ed eccomi a Gournia. La custode/bigliettaia mi riceve un po' sorpresa, informandomi che il sito chiude alle 15,30; la cosa non mi preoccupa, visto che manca un'ora circa, e in questi siti soprattutto quello che è richiesto, come dicevo prima, è l'immaginazione, che uno può usare anche dopo aver visitato le rovine.
Anche questo sito è interessante, e decisamente più grande di Kato Zakros. Questi tizi sembravano avere chiaro il concetto di comunità. Torno verso Sitia o Siteia, ripercorrendo la strada che ho fatto ieri direttamente dall'aeroporto, gustandomi un po' di più i panorami imponenti della costa.
Me la faccio con tutta la calma del mondo, che insomma, sono in ferie mica a lavoro. Mi gusto questa terra che alterna asprezza a dolcezza, e che a me piace tanto. Rientro in albergo nel pomeriggio inoltrato, esco per comprare un deodorante, faccio un po' di bucato rapido. Quando il sole cala, e si fa l'ora di cena, torno "Da Giorgio", e stasera c'è pure una coppia a cena, non sono solo. Mangio divinamente, o almeno, così pare a me. Domattina mi sposto, il percorso non è breve, e lungo la strada ci sono almeno due o tre siti da vedere. Il tempo si preannuncia buono. Sono solo ma immerso nella bellezza.

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