No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20150410

Wakolda

Il medico tedesco - Wakolda - di Lucía Puenzo (2011)

Argentina, 1959. Un medico tedesco, solitario, viaggia da Buenos Aires verso sud, verso la Patagonia, a bordo di una Chevrolet. Tipo strano, appunta, disegna schizzi più di persone che di cose o di paesaggi. Casualmente, posa gli occhi su una bambina, figlia di mezzo di una famiglia argentina che sta percorrendo la stessa strada: dalla capitale verso Bariloche, laddove hanno ereditato una hostería sul lago, luogo che hanno intenzione di riaprire per tentare una vita migliore. Stregato dalla bambina, chiede al padre se può percorrere la strada insieme a loro, in carovana. Il padre accetta. Il medico diventerà importantissimo per la famiglia, ma poco a poco scopriranno una terribile verità su di lui...

Quinto romanzo per l'argentina figlia d'arte (suo padre è regista), che oltre a scrittrice è regista e sceneggiatrice. Ignoravo che scrivesse, quando rimasi folgorato dal suo debutto come regista, l'indimenticabile XXY. Eppure, sarò io che esagero perché ormai sono un po' in fissa con lei, mi pare che scriva in maniera altrettanto interessante, rispetto a come dirige. Attratta da storie estreme, anche morbose se volete, sicuramente mai usuali, qua tenta una sorta di fiction basandosi su un personaggio realmente esistito, famosissimo per la sua ignominia: Josef Mengele. Proprio lui, the Angel of Death, disegnato in tutto il suo orrore e la sua "cultura" deviata, inserito in un contesto reale, dando voce a dicerie e non soltanto. L'Argentina infatti, ha dato asilo a molti criminali nazisti, e in particolare, nella zona di Bariloche si dice che i sopravvissuti si riuniscano veramente in luoghi segreti, ancora con le divise da SS.
Esperimento (quello della Puenzo), a mio giudizio riuscito con successo. Il libro conquista, ti tira dentro, ti fa perfino arrabbiare, ti fa venire voglia di prendere la giovane protagonista e scuoterla urlandole la vera identità del distinto medico tedesco. La Puenzo non fa sconti, e non è difficile scorgere nel personaggio di Enzo, il padre di Lilith, la protagonista, un'allegoria della connivenza argentina nei confronti dei nazisti in fuga.
Avvolgente quanto agghiacciante.

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