No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20141026

semplicità elettorale

Purtroppo, il mio crescente impegno lavorativo, del quale, sia chiaro, sono molto contento, mi sta costringendo a "tagliare" cose che prima mi piaceva fare, o che forse facevo anche solamente per passare il tempo. Non vado più per concerti, non vado praticamente più al cinema, non riesco più neppure a vedere un film a casa, ho smesso di seguire molte serie tv meno interessanti, leggo meno libri (questo anche perché ho fatto molti viaggi nell'ultimo anno, ma troppo brevi per leggere un po'). Ma qualche giornale, soprattutto Internazionale, continuo a leggerlo, e mi capita spesso di imbattermi in articoli che suscitano il mio interesse, e dei quali vi vorrei parlare. Non sempre ce la faccio, ma stavolta ci provo. Ho appena letto un articolo tratto da La Nación, un giornale argentino, che parla delle elezioni uruguaiane, che si svolgeranno proprio oggi. Dell'Uruguay si è parlato molto, io ve ne ho parlato, soprattutto per il fatto che nonostante ci sia stato per pochi giorni, ne ho tratto una splendida impressione, tanto che sto ancora pensando di andarci a vivere dopo la pensione, ultimamente è perfino salito alla ribalta, un po' per la sua nazionale di calcio, un po' per il suo Presidente. Domani, gli elettori sceglieranno tra un ex presidente, Tabaré Vázquez, che ha governato nei 5 anni prima di Pepe Mujica (i due appartengono allo stesso partito, il Frente Amplio; leggete la scheda linkata, curiosamente una specie di PD), e Luis Lacalle Pou, giovanissimo esponente del Partido Nacional. Per onore di cronaca, è giusto dire che in Uruguay esiste anche un terzo partito (che fino a qualche anno fa si alternava al governo col Partido Nacional), il Partido Colorado, che però adesso pare in caduta libera. Ora, così a pelle non voterei mai per il Partido Nacional, che già dal simbolo mette i brividi (un fascio littorio dal quale spunta un'ascia); leggendo in proposito dei suoi punti fermi, non ho potuto far altro che confermare questa mia ipotetica scelta, visto che il partito rifiuta tutte le conquiste raggiunte dal Frente Amplio in termine di diritti civili (matrimoni gay, adozioni gay). Ma mi ha colpito moltissimo leggere brevemente come Lacalle Pou abbia impostato la sua campagna, approfittando anche del fatto che gli uruguaiani siano diventati esigentissimi, e non abbiano apprezzato che il paese non sia riuscito ad aumentare benessere, stabilità e sicurezza negli ultimi anni di governi del Frente Amplio. Con differenze così ampie, e abituati all'Italia, mi aspettavo chissà cosa. E invece, il candidato del Partido Nacional propone piccole modifiche alla linea politica del Frente Amplio. L'eccezione più significativa riguarda l'istruzione, mentre sul lavoro, sulle politiche sociali o sulla politica estera non ci sono grandi differenze di fondo. Mentre Vázquez ha passato la campagna elettorale difendendo i meriti della sua passata amministrazione (2005/2010) e di quella di Mujica, senza proporre novità che potessero soddisfare le esigenze crescenti dei cittadini, Lacalle Pou ha riconosciuto i meriti del governo Mujica, e ha fatto campagna elettorale con lo slogan Por la positiva ("in positivo"). Magari non sarà stato del tutto onesto, ma ve la immaginate una roba del genere in Italia?

1 commento:

Anonimo ha detto...

JB, quasi come in Italia...dove a sx si leva l'articolo 18 e a dx Silvio vole i matrimoni gay alla tedesca!!!
Poi datemi der veterocomunista o der Cipputi!!
Bartelloni