No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130402

escursioni

Excursiones - di Ezequiel Acuna (2009)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Argentina. Marcos lavora in una fabbrica di caramelle, ma il suo sogno è fare lo sceneggiatore. Riesce a farsi scritturare da un piccolo teatro, che acconsente a mettere in scena un suo monologo, da lui scritto ai tempi della scuola. E a quel punto, chiede al vecchio amico Martìn per riscriverlo. I due non si sono visti negli ultimi dieci anni, e Martìn è diventato uno sceneggiatore per la televisione. Inizialmente riluttante, Martìn accetta come se si sentisse in debito, e gli incontri diventano più importanti dello script. Marcos ha continuato a vedersi con gli amici che Martìn ha abbandonato, entrambi erano amici di Lucas, che è morto anni prima e del quale parlare è davvero difficile. L'amicizia riaffiora come riaffiorano i disaccordi, mentre la sorella di Marcos simpatizza col fratello di Martìn. I due vanno avanti, trovano un attore che si intromette troppo, e un regista che definire strano è poco. Ce la faranno?

Terzo film del giovane regista argentino, dopo Nadar solo e Como un aviòn estrellado, terzo film dove ancora una volta tenta di esaminare le difficili relazioni interpersonali tra giovani, spesso alla ricerca dei loro sogni, spesso bloccati dalla mancanza di opportunità, persone che si fingono dure ma dentro sono dolci e sentimentali. La sceneggiatura è scritta come sempre col fedele Alberto Rojas Apel, qui anche nella parte di Martìn, e alla quale ha partecipato anche Matìas Castelli, l'attore che interpreta Marcos. Buona la chimica ed i tempi dei due, interessante il bianco e nero, la pellicola ha, come le altre di questo regista, un andamento lento ma un respiro onesto e molto realista, credibile.
Nel cast anche Martìn Piroyansky (Maxi), che abbiamo visto in XXY, Santiago Pedrero (Santiago), già visto  nei precedenti film di Acuna, e Ignacio Rogers (Ignacio), visto anche lui in Como un aviòn estrellado (era il protagonista) e in una comparsata ne El hombre de tu vida.
Producono, stavolta, Pablo Trapero e la moglie Martina Gusman, dopo che i precedenti film avevano visto la presenza di Burman/Dubcovsky. Segno che in Argentina esiste una scena cinematografica che si aiuta reciprocamente.

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