No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130108

albergo Tivoli

Hotel Tívoli - di Antón Reixa (2007)
Giudizio sintetico: inguardabile (0/5)

In una stanza dell'Hotel Tivoli di Lisbona, un uomo fa sesso virtuale con una donna con la quale porta da tempo avanti questo tipo di relazione, pur non essendosi mai incontrati di persona. Lasciando l'albergo, l'uomo, nonostante non abbia certo problemi di denaro, ruba tutto quello che può: accappatoio, perfino un accendino, con il marchio dell'hotel. La cleptomania non è l'unico problema dell'uomo: è pure logorroico. All'aeroporto, in attesa del suo volo, tenta di attaccare bottone con un altra persona che gli chiede da accendere. Lui usa l'accendino che ha appena rubato, e poi, deluso dall'altro che taglia corto e se ne va, depone lo stesso accendino sul portacenere e se ne dimentica. Poco dopo, l'accendino viene raccolto da un bambino, ed inizia così per l'oggetto una sorta di giro del mondo, in mano a persone diversissime, con provenienze e lingue differenti, e naturalmente, con molte storie alle spalle e dinnanzi a loro.

Pur essendo una persona che osa, cinematograficamente parlando, quindi andando incontro alla visione, a volte, anche di mattonate clamorose, erano anni che non mi trovavo davanti ad un film di una tale bruttezza. E non è tanto la storia in sé: ne abbiamo viste di peggiori, al cinema. L'accendino che da Lisbona, nelle tasche di moltissimi personaggi, viaggia attraverso la Galizia, i Paesi Baschi, il resto della Spagna, la Danimarca, la Groenlandia (e se penso che per questa cagata, a una troupe è stato pagato il viaggio per Iullisaat, mi sento male), finendo in Argentina, potrebbe anche non essere una trovata stupida. E' la messa in scena, la direzione degli (infiniti, e a volte anche bravi - sulla carta) attori, i dialoghi, la fluidità del tutto, a risultare pesante in una maniera difficilmente descrivibile. Ho dovuto interrompere più e più volte la visione, perché, ripeto, erano anni che non mi trovavo di fronte ad uno spettacolo di cotanta bruttezza.
Per fortuna, per una volta, la distribuzione internazionale ha negato la distribuzione del lavoro di Reixa.
Nel cast anche Valeria Bertuccelli, Luis Tosar, Nancho Novo. Apparizione velocissima per Julieta Venegas (ve la ricordate quella del tormentone Me voy?), che è presente anche nella colonna sonora con un pezzo scritto da Jorge Drexler.

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