No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130121

Abraham

Lincoln - di Steven Spielberg (2013)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)

1865: negli Stati Uniti d'America infuria la Guerra di Secessione. Il Presidente è l'avvocato Abraham Lincoln, sposato a Mary Todd e padre di quattro figli (due già morti nel 1865), repubblicano, amatissimo dal popolo, soprattutto dopo il Discorso di Gettysburg, e abilissimo politico. Il film ci racconta gli ultimi quattro mesi di vita di Lincoln, sovrapponendo ed incrociando la corsa all'approvazione del XIII Emendamento, e le trattative per la fine della guerra. Lincoln era stato autore, nel 1862, del Proclama di emancipazione, che liberava gli schiavi degli Stati Confederati, come era stato causa, in parte, col suo atteggiamento e le sue idee, dell'inizio della guerra stessa. Anche se tutt'oggi, la sua posizione nei confronti degli afro-americani non è ancora chiara, è indubbio che il suo operato, aprì la strada alla totale integrazione degli stessi negli USA. Dipinto, probabilmente a ragione, come autoritario, rimane senza dubbio una figura fondamentale per gli Stati Uniti d'America, un politico vero, nel senso che sicuramente amava il potere ma serviva il popolo. Se conoscete la storia, sapete come finì.

La scheda Wikipedia dice che Abraham Lincoln "è il terzo personaggio storico sul quale si è maggiormente scritto in termini di biografie, saggi e articoli" dopo Gesù Cristo e William Shakespeare. Basti pensare che la famosissima O Capitano! Mio Capitano! di Walt Whitman, resa ancor più immortale da L'attimo fuggente, è dedicata proprio al sedicesimo Presidente degli USA. Steven Spielberg, probabilmente il più famoso regista vivente, non poteva esimersi dal confronto, e noi spettatori nonché amanti appassionati di cinema possiamo solo rallegrarci, perché Spielberg, checché se ne dica, è sempre Spielberg, e Lincoln è grande cinema, cinema spettacolare, storico, toccante, commovente, epico e tremendamente coinvolgente. Basato in parte sul libro di Doris Kearns Goodwin Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln, sceneggiato da Tony Kushner (già sceneggiatore di Munich per Spielberg, e autore dell'opera teatrale Angels in America: A Gay Fantasia on National Themes, vincitrice del Pulitzer ed ispiratrice della bellissima miniserie omonima Angels in America; ecco, una delle note curiose è che i dubbi sulla sessualità del Presidente non siano stati minimamente sfiorati, ma aspettarsi una cosa del genere da Spielberg era da illusi), il film di Spielberg, candidato a dodici premi Oscar, è, a dispetto delle due ore e mezzo di durata, un vero spettacolo di messa in scena, recitazione, fotografia (quasi completamente a lume di candela, potremmo scomodare Von Trier e il suo Dogma), e chi più ne ha più ne metta. Costruzione mirabile, già dall'apertura, dove Spielberg ci ricorda che una delle sue ossessioni è la guerra, mettendo un scena una porzione di Guerra di Secessione, sfumandola in un siparietto che potrebbe anche far sorridere, il Presidente che parla con alcuni soldati semplici e fa battute, Lincoln è, lo ripeto, grande cinema fin da quando iniziano le immagini. A un immenso Daniel Day-Lewis nei panni di Lincoln, fa da spalla un David Strathairn dimesso ma non meno intenso nella parte del Segretario di Stato William Seward; all'ennesima strabiliante prova dell'inesauribile Sally Field (Mary Todd Lincoln) fa da contraltare un altrettanto inesauribile Tommy Lee Jones semplicemente meraviglioso nei panni di Thaddeus Stevens. C'è Joseph Gordon-Levitt (Robert Lincoln), un imbolsito James Spader (W.N.Bilbo), l'immarcescibile Hal Holbrook (Preston Blair), un terzetto di attori favolosi quali John Hawkes (Robert Latham), Jackie Earle Haley (Alexander Stephens) e Tim Blake Nelson (Richard Schell), e via discorrendo. Io mi sono emozionato fin dai primi secondi, ma so che non faccio testo: però Lincoln è un gran film.

2 commenti:

monty ha detto...

I tuoi voti mi spiazzano un pò.
La rece di Django (negativa) è riassunta da un 3.
Cioè solo mezzo punto in meno di questa (molto positiva).

Pazienta eh, sono pedante
:D

jumbolo ha detto...

cerco di rimanere fedele al credo democristiano.
non preoccuparti di esprimere i tuoi dubbi, mi spiego volentieri e comprendo. nello scritto esprimo il mio giudizio personale, nel voto provo a riassumere tenendo conto della tecnica e pensando anche agli altri, perché io sono ovviamente guidato anche da antipatie, fisse ed altro.
so che Django non è un brutto film, e quindi non posso nemmeno relegarlo ad una sufficienza minima. ma a me non è piaciuto, per cui non posso elevarlo più di tanto. Lincoln, per dirti la verità, sono stato incerto se dargli addirittura 4 su 5, poi alcune lacune (espresse sommariamente nello scritto) mi hanno fatto desistere. ma ti assicuro che non sono esente da ripensamenti, soprattutto quando arriva la fine dell'anno e allora lì scorro tutti i titoli e comincio la cernita a partire dalla votazione. lì spesso mi rendo conto di aver "accomunato" con lo stesso voto film che hanno avuto su di me effetti molto differenti.