No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20121214

Trouble with the Curve

Di nuovo in gioco - di Robert Lorenz (2012)
Giudizio sintetico: da evitare (1,5/5)

Georgia, USA. Gus Lobel è uno scout di baseball che lavora per gli Atlanta Braves. Nonostante sia molto rispettato per la sua bravura, comincia ad avere un età, ha un carattere intrattabile, ed ha da qualche tempo seri problemi di vista. L'amata moglie è morta giovane, lui non si è più risposato, sua figlia Mickey è un avvocato di successo, che è cresciuta senza il di lui affetto: l'uomo l'ha fatta crescere ad alcuni parenti, e adesso, dopo tanti anni, il rapporto tra i due non è dei più semplici.
I giovani scout, che si aiutano con i dati ed usano soprattutto il computer, soprattutto il rampante ed arrogante Philip Sanderson, mettono in dubbio le capacità di Gus di apportare contributi sostanziali al team, e l'opportunità di fargli continuare a valutare potenziali acquisti molto costosi. Gus viene incaricato di verificare le effettive capacità di un giovane battitore particolarmente strafottente, Bo Gentry, ma Pete Klein, amico di vecchia data di Gus e dirigente dei Braves, comincia ad avere qualche dubbio anche lui, nonostante gli voglia un bene dell'anima. Invita Mickey a seguirlo, a stargli accanto, mentre la donna è ad un punto fondamentale della sua carriera. Inizialmente titubante, soprattutto per il carattere ruvido del padre, Mickey rinuncerà alla sua carriera per aiutare il padre non solo nel lavoro.

Ecco, a volte anche un appassionatissimo di cinema, quale mi reputo, si fa gabbare. E' il caso di questo Di nuovo in gioco (l'originale Trouble with the Curve si capisce vedendo il film, oppure intendendosene di baseball): la presenza di Clint Eastwood (Gus) e della deliziosa Amy Adams (Mickey) mi stuzzicavano senza darmi sicurezze. Mi aspettavo un filmetto, ma mi sono ritrovato una vera delusione, difficile da sopportare se non fosse stato per quelle decine di minuti nei quali mi sono immaginato fidanzato con la stessa Adams, soprattutto quando indossa stivali.
Lorenz è al debutto (così come lo sceneggiatore Randy Brown) come regista titolare, dopo aver fatto da secondo molte volte allo stesso Eastwood. La regia è accettabile, ma la sceneggiatura è veramente insipida e tremendamente prevedibile. Un film scontato, ma per fortuna mi aspettavo poco. Dimenticavo: c'è anche Justin Timberlake. E sticazzi?
Amy, ti amo lo stesso.

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