No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20121220

Liz

Eleanor Rigby - di Douglas Coupland (2005)

Decisi che era giunto il momento di cambiare davanti al videonoleggio, stringendo al petto le cassette di "L'ultima spiaggia", "Bambi", "Voglia di tenerezza", "Com'era verde la mia valle" e "Il giardino dei Finzi-Contini" e fissando la cometa, naso all'insù. Decisi che, invece di chiedere certezze alla vita, adesso volevo la pace. Non avrei più cercato di controllare tutto - era giunto il momento di lasciarsi andare alla corrente. Bastò quell'unica decisione perché la cotta in maglia di ferro che avevo portato per tutta la vita mi cadesse di dosso e mi lasciasse leggera come un gabbiano. Finalmente mi ero liberata.

Vancouver. Liz Dunn è una donna sui quarant'anni, single, sovrappeso, ma soprattutto, sola. Si, sua madre è viva, i suoi due fratelli (una reginetta di bellezza e un agente di una compagnia farmaceutica che compra sangue in giro per il mondo) la vengono a trovare spesso con i suoi nipoti, ha un lavoro noioso e dei colleghi che sopporta male, ma è sola. Ed ha una macchia, nel suo passato, che ha praticamente dimenticato. Non sa che fare della sua vita, in realtà. Fino a quando, quella macchia del suo passato, torna. E cambia la sua vita: incredibilmente, nonostante tutto, in meglio.

"Nancy non ce l'ha fatta a venire. Ti manda i suoi auguri."
"Ringraziala e salutala da parte mia." Era una farsa. Io e la moglie di mio fratello, Nancy, non ci sopportiamo. Una volta, era il giorno del Ringraziamento, le dissi che si profumava troppo. E lei, per tutta risposta, osservò che i miei capelli sembravano un toupet. Da allora il nostro rapporto non si è mai più ripreso. Questo tipo di incrinature può solo aggravarsi.

Qualcuno potrebbe pensare che Coupland sia il mio scrittore preferito. Può darsi. E' certo che trovo abbia una creatività, una vena inventiva che pare inesauribile, oltre ad uno stile unico. In questo romanzo, il canadese nato in Germania affronta il tema della solitudine, oltre a quello della diversità e della sclerosi multipla. Come, a voi scoprirlo leggendo Eleanor Rigby (un pezzo dei Beatles che l'autore ama particolarmente, e che nel libro è l'indirizzo email della protagonista). Però, già dai temi potreste capire che non siamo davanti ad un best seller o a Ken Follett. Coupland riesce sempre a farci ridere, col suo stile caustico e con la sua intelligenza ficcante, ed è capace di affrontare i temi portanti della nostra società romanzando la sue storie in apparenza strampalate: se vi raccontassi in breve tutta la trama di questo libro, rovinandovi la sorpresa, la giudichereste appunto così (strampalata), nello stesso modo in cui potreste giudicare molte altre storie raccontate dall'autore, in altri libri. E, nonostante non sia il suo libro che sarà ricordato maggiormente, anche stavolta ci regala un personaggio straordinario, quello della protagonista, Liz Dunn.

Mi pareva di essere un prigioniero politico. Il cuscino era delle dimensioni di un chewing gum, il materasso aveva lo spessore di un salatino. Mi raggomitolai e in silenzio piansi, facendo una cosa che solo i giovani sanno fare, cioè lasciarsi andare all'autocommiserazione. Una volta passati i trent'anni, si perde questa capacità e invece di sentirsi dispiaciuti per se stessi, ci si inacidisce.

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