No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120927

signore della guerra

Lord of War - di Andrew Niccol (2005)

Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Giudizio vernacolare: o ull'aveva già fatto arbertone vesto firme vì?

Yuri Orlov è il signore della guerra. Arrivato dall'Ucraina quando era ancora piccolo, ha imparato fin da piccolo che per prosperare, bisogna scegliere di lavorare in campi che soddisfano i bisogni basilari dell'essere umano. Infatti, i genitori, stabilitisi a Little Odessa, Brooklyn, mettono su un ristorante, perché "la gente avrà sempre la necessità di mangiare". Sempre da piccolo, Yuri assiste a un episodio che gli fa capire un altro bisogno basilare dell'uomo: le armi. Il suo motto diventa, quindi: "There are over 550 million firearms worldwide circulation. That's one firearm for every twelve people on the planet. The only question is: how do we arm the other 11?" (Ci sono oltre 550 milioni di armi da fuoco in circolazione in tutto il mondo. Questo vuol dire un arma da fuoco ogni dodici persone sul pianeta. L'unica domanda è: come armiamo le altre 11?). Desidera fortemente diventare un grande commerciante d'armi, al punto che, ancora giovane, ad una fiera avvicina quello più conosciuto, Simeon Weisz, chiedendogli di diventare suo socio. Weisz lo deride, e questo è un altro fatto che lo segnerà per tutta la vita. Avvia la sua attività insieme al fratello Vitaly, cominciando con fucili americani della guerra del Libano del 1982, e pian piano, assumendo varie identità, conoscendo dittatori, e via discorrendo, diventa uno dei numeri uno. Fa talmente tanti soldi, che riesce ad inventarsi un fantastico stratagemma per far innamorare una delle modelle più belle del momento, fino a sposarla. Dietro di lui, quasi da subito, l'incorruttibile agente Interpol Jack Valentine.

Ufficialmente approvato da Amnesty International, Lord of War è un buon film nonostante il protagonista sia Nicolas una-sola-espressione Cage. C'è da dire che da Niccol, regista e sceneggiatore neozelandese particolarmente creativo (sue le sceneggiature di Gattaca, S1m0ne, The Truman Show, The Terminal, e pure di questo Lord of War, regista "solo" dei primi due e dell'ultimo, ovviamente), ma comunque mainstream, è lecito aspettarsi qualcosina in più; ma in fondo, è entertainment educativo, per così dire. Si spera, naturalmente, che film come questo servano a sensibilizzare l'opinione pubblica sul fatto che ci sono troppe armi in giro nel mondo. Diciamo pure che come regista, seppure con qualche sbruffonata di troppo (la scena dell'aereo), Niccol è bravo: si capisce già dai meravigliosi titoli di testa (la "vita" di una pallottola: spettacolare). Il resto sono belle facce: Bridget Moynahan è Ava Fontaine, la moglie ex modella di Yuri, Jared 30 Seconds to Mars Leto è Vitaly, il fratello di Yuri, Ethan Hawke è Valentine, l'agente Interpol. C'è anche Ian Holm nei panni di Weisz. Il film è godibile, seppure rimanga sempre un po' troppo superficiale: o almeno, questa è stata la mia impressione. O forse perché (vedi giudizio vernacolare, ma anche la scheda Wikipedia italiana) su questo stesso tema, Finché c'è guerra c'è speranza, di e con Albertone Sordi del 1974, con quel finale, è sempre stato uno dei miei film preferiti. Meno stiloso (ci sono pure 30 anni di distanza, con tutto ciò che ne consegue), ma senza dubbio più efficace.

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