No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120708

come si cambia

Probabilmente non ve ne importerà niente, ma i blog servono a questo, alla fine. Ieri sera ho visto una cosa che mi ha fatto riflettere.
Vi ho già detto, qualche volta, che mio nipote è un po' la mia finestra sul futuro. Dunque, ieri sera, come l'anno passato, sono andato a vedere l'esibizione di karate della scuola che lui frequenta, alla festa parrocchiale. Quando l'ho visto, mi sono accorto che aveva una sorta di taglio alla moicana. Ho chiesto a mia sorella se gli aveva fatto "la cresta": mia sorella è parrucchiera. E lei mi ha detto "si, l'ha vista a Balotelli, e ha detto che la voleva anche lui, e che tiferà sempre per l'Italia".

Domenica scorsa sono terminati gli Europei di calcio di Polonia/Ucraina; mi sono visto tutte, ma proprio tutte le partite. Seppure il livello tecnico non sia stato eccelso, il calcio mi piace proprio; e poi questi eventi sono belli. E, tra le altre cose, il calcio deve piacermi davvero, visto che anche quest'anno ho resistito allo spettacolo offerto dal Livorno. L'Italia ha perso in finale, presa a pallonate da una Spagna troppo forte, troppo più forte di tutti, una nazionale che ha vinto gli Europei di quattro anni fa e i Mondiali di due anni fa. Tifavo per l'Italia? Moderatamente. Ci sono rimasto male? Nemmeno un po'. Vi ricorderete che la Nazionale di Lippi non riuscivo proprio a farmela rimanere simpatica. Ho letto, anche da fonti che considero spesso condivisibili, aspre critiche al cosiddetto tifo contro. Non mi va di discutere: ognuno è libero, in questo campo, di pensarla come gli pare. Due anni fa ero davvero arrabbiato, e mi rimanevano antipatici un sacco di componenti della squadra. Adesso molto meno, ma odiare la Nazionale del Paese dove sono nato, cresciuto, e dove vivo, mi è servito ad essere più obiettivo, e a starci molto meno male. E' vero che, se l'Italia avesse vinto, non avrei goduto quanto godetti nel 1982, non sarei sceso in strada a festeggiare, non sarei andato a fare il bagno di notte avvolto in un bandierone tricolore comprato per l'occasione (al mercatino americano di Livorno). Non fa niente, ho imparato che nella vita le cose davvero importanti sono altre, e c'è un tempo per ogni cosa.
Prandelli mi sembra una persona per bene. I calciatori di oggi sono dei tamarri ai livelli dei protagonisti di Sons of Anarchy, ma lo sono tutti, di tutte le nazionali. Balotelli è un gran bel calciatore, con una testa che spesso sembra vuota. Va bene così: come diceva Frengo-e-stop di albanesiana memoria, il calcio è un gioco-gioco. Va bene che a mio nipote piaccia SuperMario. Va bene che io sia molto tiepido verso la Nazionale. Ognuno deve fare la sua strada. Anche per quanto riguarda il calcio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sarà che avevamo un'altra età ma nell'82 si godette davvero parecchio. Ricordo una via Aurelia che pareva un sambodromo. Boia dé....bellissimo.

Mog-ur