No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120425

la scorciatoia di Meek


Meek's Cutoff - di Kelly Reichardt (2010)

Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Giudizio vernacolare: era dura a que' tempi eh

E' il 1845, quando in nord America, una carovana di pionieri guidata dal famoso cacciatore di pellicce e guida Stephen Meek, cerca un passaggio verso ovest diversa dalla Pista dell'Oregon (Oregon Trail). I pericoli sono molti: i nativi americani, che i pionieri immaginano ostili, l'assenza di acqua, la diffidenza tra i membri della carovana stessa. Certo, Stephen Meek non è una figura che ispira il massimo della fiducia.

Kelly Reichardt, che ho conosciuto, a livello cinematografico con il suo precedente Wendy and Lucy (ma della quale ho in programma di vedere prima, e raccontarvi poi, anche l'ancor più datato Old Joy), mi pare una cineasta interessante, con un tocco che tende al realismo. Stavolta si cimenta con un momento storico statunitense, rimanendo curiosamente in Oregon, come in Wendy and Lucy, ma andando indietro nel tempo di oltre 160 anni. Il film, con la sceneggiatura del solito (per lei) Jonathan Raymond, che ha curato anche la trasposizione di Mildred Pierce, è tutto giocato sulla tensione tra i membri della carovana (tra di loro e verso Meek), e la paura dell'ignoto, oltre che della morte. Il cast è di lusso, per una produzione indipendente. Michelle Williams (Emily Tetherow), sempre bravissima, e Will Patton (Soloman Tetherow), presenti anche in Wendy and Lucy, Paul Dano (Thomas Gately) e Zoe Kazan (Millie Gately), Shirley Henderson (Glory White) e Neal Huff (William White). Nella parte di Stephen Meek c'è l'inossidabile caratterista Bruce Greenwood, seppellito letteralmente sotto abbondanti barba e capelli. Nella parte del nativo americano c'è l'esperto stuntman Rod Rondeaux. Un film apparentemente "semplice" con una trama esile, ma che può leggersi come una limpida metafora del "carattere" statunitense.

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