No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120201

darsi alla macchia



Given to the Wild - The Maccabees (2012)






Molto interessante questo terzo disco della band inglese, il primo che ascolto a dire il vero. L'immediato riferimento a cui viene da pensare sono naturalmente i Coldplay, ma, come ho avuto modo di dire scherzando (fino ad un certo punto), ricordano i Coldplay si, ma quelli che conoscevamo prima che loro stessi "perdessero l'innocenza" (e magari duettassero con Rihanna). Però, grazie anche alla voce particolare di Orlando Weeks, ci sono dei passaggi in cui personalmente penso addirittura a Mr. Bryan Ferry e ai mai troppo rimpianti Roxy Music. Pezzi strutturati (o imprevedibili, come dice, anche lui correttamente, l'amico Matteo) Se ho ben capito da quel che ho letto, i Maccabees hanno un po' messo da parte i suoni elettronici dei primi due lavori, che rimangono in sottofondo e in numerosi passaggi; fatto sta che l'album in questione risulta sinuoso, frutto di un lavoro intenso, pieno di particolari, piacevole e perfino rilassante all'ascolto, omogeneo dal punto di vista della media dei pezzi (piuttosto alta), con qualche punta sopra la media. Penso alla conclusiva Grew up at Midnight, che inzialmente fa pensare al falsetto di Bon Iver, o alla straordinaria Forever I've Known, con passaggi chitarristici che ricordano The Edge (in Unknow la cosa a tratti si fa imbarazzante, ma del resto in tanti sono stati influenzati da quello stile), un pezzo da inserire in qualsiasi instant compilation attualmente in produzione; ma pezzi come Ayla o Feel to Follow non sono da meno. Insomma, vi dico, anche se, come me, non li conoscevate per niente, ascoltateli, sentite questo disco. Potrebbe essere una piacevole sorpresa.

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