No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20111025

pygmy


Pigmeo - di Chuck Palahniuk (2009)

Pigmeo, così lo chiamano. In famiglia, a scuola. Pigmeo non è un pigmeo, in realtà, bensì un tredicenne che viene da un paese indefinito, a cavallo tra l'Africa e l'Asia, possiamo supporre, addestrato fin dall'età di quattro anni, ad essere una macchina di morte micidiale. Colpi proibiti, fabbricazione di esplosivi, eccezionale conoscenza di qualsiasi tipo di arma. Viene da un regime dittatoriale, presumibilmente filo-comunista, e, infiltrandosi, con altri coetanei egualmente addestrati, in un programma di scambio di studi con gli USA, entra nel Grande Paese delle opportunità legalmente, e viene affidato alla famiglia Cedar. L'obiettivo di Pigmeo, e dei suoi compagni/agenti, è portare a termine un tremendo attentato. Nome in codice: Operazione Caos.

Prima di tutto, Pigmeo è uno di quei libri per i quali necessiterebbe una conoscenza piuttosto elevata dell'inglese americano, in modo da leggerlo in originale. Posso solo provare ad immaginare la fatica che abbia fatto il buon Matteo Colombo per portare a termine la traduzione. Dovete sapere, infatti, che il libro in questione, nonostante non sia lunghissimo (238 pagine nell'edizione Mondadori Piccola Biblioteca Oscar), è scritto tutto come se fosse pensato dal protagonista, e cioè in un inglese stentato, privo di articoli, con i verbi all'infinito, cercando di semplificare la costruzione delle frasi, ma in effetti complicandole. La stessa fatica che ha fatto il traduttore, sarà richiesta a voi che leggerete, in pratica. Detto questo, abbiamo già chiarito un punto importante: un ennesimo esperimento di scrittura, da parte del mio scrittore pazzoide preferito. Un provocatore dichiarato, che si permette di aprire il libro con una citazione di Hitler ("Chi possiede la gioventù possiede il futuro").
Condivido chi afferma che Pigmeo, certo, non è il miglior Palahniuk. Ma di certo non è cosa da poco. Ironizzando nientemeno che su un attentato, il che non credo sia così facile per uno statunitense, Palahniuk, citato in copertina, che a proposito del libro dice "In realtà è una commedia. Romantica per giunta", non solo si prende gioco dell'opulenza e delle perversioni che compongono la spina dorsale dell'America odierna, ma al tempo stesso, fa l'identica cosa con i regimi di ispirazione opposta, con i flashback dove Pigmeo racconta stralci della sua "formazione".
Divertissement certo, ma di alto livello direi.

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