No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110808

cinque



5 - Lamb (2011)






Tornano i Lamb dopo uno iato che a livello discografico è durato 8 anni. Di solito, ci si interroga quando accadono cose del genere. Per fugare ogni dubbio in apertura, vi dirò che i Lamb hanno ancora qualcosa da dire, e che questo disco è molto bello.



La voce di Lou Rhodes è ancora bellissima, e quel geniaccio di Andy Barlow ci dimostra palesemente, se ancora qualcuno non fosse stato convinto dal ritorno dei Portishead, che il trip-hop può essere attualizzato e al passo con i tempi. Basta ascoltare una volta Wise Enough per innamorarsene. E non pensiate che ci siano solo delle ballate: ascoltate ad esempio la coppia che segue la traccia d'apertura (Another Language, bella anche questa), Butterfly Effect e Build A Fire (quest'ultima vagamente Sigur Ròs), due pezzi che paiono pronti per dei remix hardcore. Certo, prevale una certa atmosfera che definirei autunnale, non propriamente adatta alla stagione in corso, se riesco a spiegarmi. Cosa piuttosto palese anche nell'apertura del secondo disco, Dischord, con tanti archi e tanta malinconia. Interessante pure a seguire Back To Beginning, featuring Damien Rice, un pezzo di Barlow già usato con i Luna Seeds (vabbè dai, è il disco extra...). Seguono versioni strumentali, demo, a cappella, di quasi tutti i pezzi del primo disco: si confermano molto belle anche in queste vesti Wise Enough e Butterfly Effect.



Un bel disco, che forse ha l'unica pecca di essere poco "vario" (a volte, quando si è nel dormiveglia, le canzoni appaiono come un corpo unico), ma che quindi va ascoltato nella sua interezza, e che genera un'atmosfera calda ed avvolgente.

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