No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110826

Bill



Ti presento Bill – di Bernie Goldman e Melisa Wallick (2007)



Giudizio sintetico: da evitare (0,5/5)
Giudizio vernacolare: depilati ma ‘r cervello…


Siamo negli USA, provincia medio-grande, periodo pre-crisi. Bill è un uomo sulla quarantina, che ha sposato Jess, una bella donna di famiglia molto ricca, e soprattutto ha sposato la sua famiglia, la famiglia Jacoby: Bill, infatti, lavora nella banca presieduta dal padre di Jess, e ne è totalmente succube. Per non parlare del fatto che, in pratica, Bill occupa una posizione inutile, non produttiva, non ha poteri decisionali, non possiede niente di veramente suo. Questa sua situazione lo porta ad essere un mediocre, a trascurare la sua persona in generale. Jess naturalmente lo tradisce con un anchorman di una tv locale, e nonostante tutte le sue frustrazioni, la goccia che fa traboccare il vaso di Bill è la scoperta del tradimento della moglie, una cosa che avrebbe potuto benissimo immaginarsi prima. Bill aggredisce Chip, l’anchorman, e la cosa finisce ovviamente su youtube; Jess, come si usa dire, forte della dipendenza di Bill dalla sua famiglia, “rigira la frittata”, finendo per far sentire in colpa Bill, anziché scusarsi. Sono in pratica separati, ma Bill vorrebbe riconquistare Jess, e la serenità. Il cambio di marcia nella vita di Bill, lo dà un ragazzino delle superiori, che lo elegge come tutor nell’ambito di un programma scolastico patrocinato dalla banca del padre di Jess, e da una commessa che lavora nel grande magazzino di proprietà del fratello di Bill, Lucy, più grande del ragazzo, ma della quale il ragazzo è invaghito.

Mi conforta il fatto che questi due registi non abbiano più diretto un film dopo di questo, che era il loro debutto. E posso capire il fatto che Jessica Alba (Lucy) abbia preso il posto, pare, di Lindsay Lohan (fonte mymovies.it), che non considerava i registi all’altezza (certo, dispiace un po’ pensare che la Lohan si possa permettere delle scelte che, evidentemente, la Alba non si può permettere). Quello che proprio non arrivo a capire, è come possa prestarsi a film del genere un attore come Aaron Eckhart (anche se, dopo aver visto Neverwas, si dimostra pure recidivo). Detto questo, il film è un vero disastro, umorismo bassissimo mascherato da film sulla crisi d’identità di un uomo senza carattere, che risolve decidendo di depilarsi, in pratica. Il peggio del peggio.
Nel buio generale, si distingue Elizabeth Banks, nei panni di Jess, dignitosa.

Nessun commento: