No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110525

the machinist


L'uomo senza sonno - di Brad Anderson (2004)

Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: un emporta drogazzi...basta un dormì

Trevor lavora in un'officina meccanica tra torni e fresatrici, ha pochi amici, la barista dell'aeroporto e una prostituta, che frequenta regolarmente; ma ha un grosso problema: non dorme da un anno circa. E' sempre più magro, inappetente, distratto. Soprattutto a causa della distrazione, causa un incidente sul lavoro nel quale un collega perde un braccio; lui è convinto che sia stato un altro collega, Ivan, a distrarlo. Durante l'interrogatorio sull'incidente, i superiori negano che qualcuno che si chiama Ivan lavori per la società. Trevor inizia a sospettare qualcosa di strano.

Annunciato con grandi (e supponenti) paragoni, questo thriller psicologico dal sapore vagamente kafkiano, con un cast di tutto rispetto anche nei ruoli minori, non convince fino in fondo; invece di inquietare, nonostante la durata minima (90 minuti), dopo un po' annoia. Ci si aspetterebbero risvolti psicologici più profondi, ma anche il ventilato colpo di scena finale, tutto sommato, risulta un po' telefonato e, in ogni modo, una specie di déjà vu (come quelli del protagonista).

C'è però un motivo per vedere "L'uomo senza sonno", e si chiama Christian Bale. Dimagrito almeno 30/35 chili (se non di più), uno scheletro ambulante, ricorda a tratti nel viso Giovanni Lindo Ferretti, e ci regala un'interpretazione non solo fisica. Meriterebbe altre sceneggiature.

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