No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110516

Animal Farm


La fattoria degli animali - di George Orwell (1945)

Ebbene si, nella mia sconfinata ignoranza, o, per non essere così auto-offensivo, nel mio percorso da autodidatta della letteratura, sto pian piano recuperando quelli che mi sembrano classici e che non ho mai letto. Questo affascinante libretto (poco più di cento pagine) del famosissimo scrittore e giornalista britannico, laburista, socialista convinto, marxista ma convinto anti-stalinista, è, insieme a 1984, il suo capolavoro. Ed è un capolavoro che salta agli occhi fin dalle prime righe: una satira ferocissima, ambientata ovviamente in una fattoria, su ogni tipo di totalitarismo, ed in particolare sullo stalinismo. Nella fattoria, infatti, gli animali, ispirati dal verro chiamato Vecchio Maggiore, che li illumina sui principi dell'Animalismo, poco dopo la morte dello stesso, si rivoltano contro il padrone, il fattore Jones, e danno il via ad una sorta di autogestione della fattoria stessa. I teorici ed organizzatori sono i maiali, considerati i più intelligenti, ma tra di loro le due personalità contrastanti di Napoleon e Palla di Neve, complicheranno non di poco la messa in atto della Rivoluzione.
Ogni semplice passaggio del libro richiama avvenimenti della Rivoluzione russa, ogni personaggio, sia animale che umano, ogni gruppo, richiama personaggi, o gruppi, reali, e ogni allegoria può essere adattata a qualsiasi regime instaurato con Rivoluzioni.
Stile semplice e diretto, con pochi fronzoli, ma geniale. Poco altro da aggiungere.
Completa di solito le edizioni italiane, l'articolo, sempre di Orwell, La libertà di stampa, che spiega, tra le altre cose, le difficoltà di pubblicazione che incontrò il libro, che fu terminato del 1943.

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