No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110227

Masjävlar


L’amore non basta mai – di Maria Blom (2005)


Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)

Giudizio vernacolare: la lepre sta dove un la si giudi'a

Mia è una trentenne indipendente, single, ottimo lavoro alla Ericsson, appartamento in centro a Stoccolma, BMW lussuosa fornitale dalla società. Brava sul lavoro, ma, scopriremo, quasi disperata nella vita privata. Reduce da una colossale sbronza, si mette in viaggio per raggiungere il paesino di provincia dove vivono ancora i suoi genitori e le sue sorelle, Eva e Gunilla, oltre a persone che le sono care, e ad altre che ormai non riconosce nemmeno. L’occasione è il settantesimo compleanno del padre. L’accoglienza è fin troppo festosa, ma ben presto verranno alla luce segreti, sotterfugi, gelosie, drammi, incomprensioni, parole mai dette.
Aleggia inoltre la tragedia incombente, ma non sarà quella che tutti si aspettano.

Come di solito accade con i “piccoli” film, poco pubblicizzati e mal distribuiti, lo spettatore attento e curioso, quello che si sbatte e rischia cercando e trovando questo tipo di pellicole, viene ripagato da una visione soddisfacente. Un film fatto col cuore, oltre che con la tecnica, che, sottolineiamo, non manca di certo.
La mano della regista, anche sceneggiatrice, è sapiente sia nel disegnare una storia piena di personaggi, tutti ben definiti, sia nel dirigere gli attori, tutti bravi e dentro la parte. La “spirale” del film è perfetta: inizio che fa pensare a una cosa insulsa, dispiegamento della rete delle relazioni tra i personaggi che fa crescere a dismisura l’interesse, crescendo finale fino al colpo di scena conclusivo, che però cambia almeno tre volte nel giro di un minuto, spiazzando lo spettatore così come spiazza i personaggi protagonisti, e li costringe a ripensare le loro priorità, fino ad allora confuse. Da qui il senso, perfetto per una volta, del titolo.
Qualsiasi cosa succeda, l’amore non basta mai.
Film delizioso, teatrale senza farsene accorgere, fotografia ottimale, momenti grotteschi tipici della filmografia nordeuropea, contenuti agrodolci ma sempre necessari. Lieve riflessione sul senso della vita. E della morte.

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