No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110222

I dreamed too much


Ho sognato troppo l'altra notte? - Mauro Ermanno Giovanardi (2011)




Giò (Mauro Ermanno Giovanardi) continua il suo percorso, che pare a ritroso, nella canzone, potremmo dire "canzone italiana" senza troppa paura di sbagliare. Lo fa naturalmente guardando a Luigi Tenco e a Piero Ciampi, ma non solo. Di sicuro, questo suo nuovo disco da solista, suona retrò, nel senso migliore del termine. E' fatto di belle, alcune bellissime canzoni, interpretate con passione e personalità.


Ci sono due cover (entrambe rifacimenti italiani di pezzi in inglese), una delle quali è presente in due versioni. Bang Bang, a sua volta cover dell'Equipe 84 di Bang Bang (My Baby Shot Me Down) di Sonny & Cher, infatti, viene cantata da Giò prima in duetto con Violante Placido, e poi, in chiusura dell'album, da solo, in una versione denominata Ok Corral version; l'altra è Se perdo anche te, cantata da Gianni Morandi ma con il testo riscritto da Franco Migliacci e musica arrangiata da Ennio Morricone, in origine A Solitary Man di Neil Diamond. Su questi due pezzi, c'è da dire che non stonano affatto nell'atmosfera complessiva del disco, soprattutto Se perdo anche te. Non è finita qui: il pezzo d'apertura è Io confesso, la canzone che Giò ha portato a Sanremo con Cesare Malfatti (e accompagnati dalla soprano Susanna Rigacci), sotto il nome La Crus, per una reunion estemporanea, un pezzo dal fascino indubbio, e, vedi sopra, dal mood perfetto per questo disco.


La perla però, è un'altra ancora. La traccia numero quattro, dal titolo Desìo (Il rumore del mondo): un pezzo da brividi forti, una fusione perfetta di testo romantico e poetico, e musica trascinante, seppur ariosa ed avvolgente. Da crooner, per intenderci. Molto belle anche La malinconia dopo l'amore, cantata insieme a Syria, come sempre splendida voce, e Neil Armstrong.

L'intero disco è venato fortemente da arie morriconiane, quasi western, insieme ad arrangiamenti di archi che guardano agli anni '60. Eppure, c'è ancora spazio per musica di questa foggia, se scritta e cantata col cuore in mano, come, mi pare, faccia Giò.

1 commento:

Anonimo ha detto...

: )
Mau