No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110103

consolatore


Paracletus - Deathspell Omega (2010)

Ci sono momenti in cui ci si deve sentire ignoranti. Uno di quelli, per me, è quando mi avvicino a band death metal come questa, francese, leggendo che questo è il loro quinto album, nonché la conclusione di una trilogia iniziata con Si Monumentum Requires, Circumspice del 2004, proseguita nel 2007 con Fas - Ite, Maledicti, In Ignem Aeternum, e chiusa da questo Paracletus, incentrata sul rapporto tra Dio, Satana e Uomo, a livello di tematiche dei testi, che sono in inglese e in francese.
L'approccio è ostico, ma è innegabile la padronanza tecnica dei musicisti, se ne dichiarano solamente tre ma in molti sostengono ne esistano altri, e le trame dei pezzi maledettamente complesse. Certo, ce ne sono altre, di band che viaggiano in questo senso. Quel che sembra differenziare i Deathspell Omega, pare l'uso diffuso degli arpeggi chitarristici, che punteggiano i vari passaggi e i cambi di tempo. Il cantato oscilla tra lo scream ed il growl, con qualche passaggio clean, raro a dire la verità, e l'effetto totale è quasi psichedelico: ci si perde in un mare di note, e quando si respira, grazie a passaggi lenti e cadenzati, sottolineati appunto da arpeggi solo lievemente distorti (come nella prima parte di Dearth, che poi altro non è che una lunga introduzione alla indiavolata Phosphene), si respira però sotto una cappa inquietante, da film horror. Questa è l'atmosfera: a voi la scelta.

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