No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110120

Barney's Version


La versione di Barney - di Richard J. Lewis (2011)

Giudizio sintetico: si può vedere ma anche no (2,5/5)
Giudizio vernacolare: è un antro barni!


Barney Panofsky è un ebreo canadese, ormai 65enne, che ha avuto una vita piena. Tre mogli, due figli ormai grandi ed indipendenti, amici artisti (qualcuno morto), gioventù in Italia (a Roma), una passione smisurata per l'hockey su ghiaccio, l'alcool (whisky in particolare) ed i sigari (Montecristo). E' sempre stato sboccato, irriverente, passionale. Battuta pronta, lingua tagliente, ha amato il padre Izzy, l'amico Boogie, ma soprattutto la terza moglie Miriam, della quale ancora oggi, a molti anni dal divorzio, non riesce a fare a meno.

Produttore televisivo (di schifezze) di successo, mentre l'Alzheimer comincia a farsi sentire, comincia a ripensare alla sua vita, provocato e stimolato dal nemico di sempre, prima di suo padre, e dopo suo, il detective O'Hearne, che pubblica un libro dove sostiene in maniera ferma che Barney è l'assassino di Boogie, morto 30 anni prima proprio dopo aver avuto un'accesa discussione con Barney.


Lo so, è sempre la stessa storia. Quando hai amato molto un libro, la messa in scena cinematografica 9 volte e mezzo su 10 ti delude. E di sicuro, fare un film de La versione di Barney, di Mordecai Richler, libro divertentissimo (ed amaro fino all'inverosimile), verboso, sboccato, politicamente scorretto, impregnato di quel fantastico humor ebraico che prima di tutto e tutti, ironizza su se stesso(i), non era certo impresa facile.

Ma dopo aver visto il film, viene il sospetto che si potesse senza dubbio fare molto di più, almeno in memoria di Richler stesso (morto nel 2001, il film è ovviamente a lui dedicato); ed il sospetto aumenta quando si vanno a guardare le note biografiche del regista, un semi-sconosciuto che ha fatto quasi esclusivamente televisione (ultimamente CSI), come pure quelle dello sceneggiatore (anche lui soprattutto televisivo, con predilezione per il genere fantasy).

E, viene da dire, meno male che sul cast non si è risparmiato, almeno per i personaggi di spicco. Meno male per questa specie di massacro, che ci sono Dustin Hoffman (Izzy) e soprattutto Paul Giamatti (Barney), che quasi certamente vedrà ripagata almeno con una nomination agli Oscar una delle sue tante magnifiche prestazioni.

Il problema è, che la versione (scusate il gioco di parole) del Barney di questa trasposizione sullo schermo, è edulcorata, ripulita hanno detto già in parecchi, vagamente mielosa. Il film, verso la fine, commuove, anziché far ridere di gusto e scorrettamente, come avrebbe dovuto essere. Barney risulta essere un simpatico loser (e qui si potrebbe aprire un dibattito su quanto di questo sia dovuto alla sceneggiatura, e quanto all'imprinting che lo spettatore abituale di buoni film si è fatto, di fronte a Paul Giamatti, da sempre abbonato a questo tipo di ruoli) dal cuore d'oro, solo un po' instupidito dall'alcool. Per cui, per me il pollice è verso, più per la sceneggiatura che per la regia in fondo. Lewis, in effetti, si limita a disegnare paesaggi da cartolina (sia in Canada che in Italia, e ricordiamo che la parte che nel film si svolge a Roma, nel libro era a Parigi) su una fotografia vagamente neutra.

Alla fine, il divertimento maggiore è quello di leggere l'intero cast e ricordarsi i ruoli piccoli, che sono stati riservati a tre grandi registi canadesi: Atom Egoyan e David Cronenberg nei panni di due registi della sit-com prodotta da Barney e dalla sua Totally Unnecessary Productions, Denys Arcand che interpreta Jean, il cordialissimo e riverente maitre del Ritz.

Detto già di Giamatti e Hoffman, brava Rosamund Pike nei panni di Miriam ma anche Minnie Driver in quelli della seconda moglie di Barney, meglio l'italianissimo Thomas Trabacchi che interpreta Leo di Scott Speedman in quelli di Boogie.

3 commenti:

giulia ha detto...

grazie della rece!mi sa che allora non lo vedo...e mi tengo stretto il libro!
ma ale l'hai visto per caso "kill me, please"??

jumbolo ha detto...

si, ieri sera, e da quello che ho saputo non siamo d'accordo. mi è piaciuto parecchio. ho finito di scrivere la recensione nel pomeriggio, stanotte puntuale alle 00,01 apparirà, come per magia....

giulia ha detto...

ok, poi se ne parla...
cmq per dire,l'ho rivalutato molto di più il giorno dopo, rispetto all'impatto iniziale in sala...
anche se non mi ha convinto del tutto!