No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20101213

belle imperfezioni


Beautiful Imperfection - Asa (2010)

Secondo disco per la nigeriana, nata a Parigi ma rientrata in patria all'età di due anni, autrice circa tre anni fa del debutto Asha, ma anche di un disco dal vivo (Live In Paris).
Vagamente più "spensierato" del debutto, la ventottenne franco-nigeriana si destreggia con estrema grazie e leggerezza a cavallo di un soul sbarazzino, spruzzate di jazz, ballate soft-rock (Preacher Man), raccogliendo le varie influenze accumulate durante la sua crescita personale e professionale (Erykah Badu, Lauryn Hill, Angélique Kidjo, ma lei stessa cita pure Fela Kuti, Bob Marley e Michael Jackson, mettendo in conto anche scambi di "cortesie" con Lenny Kravitz e Katie Melua), e facendone salire in superficie altre, diciamo più "occidentali" (l'inizio di Baby Gone può ricordare il Ben Harper più intimista, quello di Questions gli attacchi di Tori Amos), frulla il tutto, sforna un paio di potenziali hit-single (Why Can't We e Be My Man), ma soprattutto, nei pezzi più cadenzati e riflessivi, come Ok Ok, fa riaffiorare il ricordo di una grandissima performer femminile andata in "pensione" troppo presto: Neneh Cherry.
Non griderei certo al miracolo, ma questo Beautiful Imperfection è senza dubbio un ascolto piacevole e variegato. Ben fatto.

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