No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100824

time for changing


Time For Annihilation...On The Record & On The Road - Papa Roach (2010)


Non dico di no: è (sempre) colpa mia. Era probabilmente dal 2002, dal loro terzo Lovehatetragedy, che li avevo "persi di vista". Ricordavo una band di stampo nu metal, con velleità popular e di classifica. Li riascolto con questo nuovo disco, che unisce cinque tracce nuove ad altre nove di repertorio, eseguite dal vivo, e la prima cosa che mi viene da dire è "ma da quando i Papa Roach si sono trasformati nei Nickelback?

Poi, faccio un veloce ripasso su youtube, e mi accorgo che anche a livello di look qualcosa è cambiato: già nel 2004 sembravano improvvisamente diventati gli Hardcore Superstar! Diete, eyeliner, hairdresser, smesse le camicie nere (che, detta così sembra brutto, ma era come dire, il nu metal elegante, non cose da ventennio italiano) e pure le movenze nu metal, i Papa Roach sono diventati un incrocio tra, appunto, una band streetmetal con reminescenze hard rock classiche, tanto che non è difficile riconoscere una forte influenza defleppardiana tra le righe.

Fatta questa introduzione, che potrebbe sembrare detrattoria, bisogna mettere in chiaro che, al contrario, non lo è. Il respiro che i ragazzi californiani sono sempre, fin dagli inizi, riusciti a mettere nei loro pezzi, è arioso e melodico al punto giusto, e mi è piaciuto fin da subito. Dopo sette dischi, sono liberi di scrivere ballate come No Matter What, dove, appunto, l'eco dei leopardi sordi, del quale vi parlavo prima, si sente benissimo, e di conservare tutta la loro carica esplosiva nell'iniziale Burn, dove Jacoby Shaddix, che a livello di look ricorda come detto Jocke Berg degli Hardcore Superstar (però con i capelli più corti), vocalmente somiglia sempre più a Sammy Hagar.

Niente di particolarmente innovativo, ma sicuramente rock potente, energico ed onesto. I pezzi nuovi illustrano l'amalgama, proseguendo il cammino intrapreso, quelli live fanno una sorta di riassunto della loro carriera. Basso e chitarra, se ascoltati bene, inglobano influenze ed usi maideniani in una struttura tipicamente hard-rock-oriented, che però non dimentica la "lezione" nu metal, ormai storia anche quella.

Alla fine, ci piace.

3 commenti:

iacopo ha detto...

Ma perchè ormai tutte ste band utilizzno caratteri gotici per scrivere il proprio nome sulle copertine dei dischi????????

jumbolo ha detto...

perchè il gothic fa tendenza

iacopo ha detto...

ah ecco!!