No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100805

the return of the king


Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re - di Peter Jackson 2004


Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Giudizio vernacolare: un ber caffeino prima m'arraccomando


Non essendo fan di Tolkien, c'è da dire che se fosse durato 40-45 minuti meno sarebbe stato senz'altro un gran bel film fantasy. Mi pare comunque il migliore della Trilogia; trama semplicissima e scorrevole, appesantita da un abuso di ralenti e dai soliti melensi addii, saluti, retorica, primi piani insistiti sulle lacrime che cadono copiose da ogni paio d'occhi, interminabili scene madri inevitabili in film come questo, ma che mettono a dura prova anche gli spettatori più pazienti, grandiose scene di battaglia, maestoso uso della computer graphic, fotografia con colori marcati, da favola, com'è giusto che sia, grandi movimenti di macchina (la scena dell'accensione dei "segnali" è un capolavoro), montaggio delle due sotto-trame corretto.


C'è poi, a volersi immaginare il messaggio dell'imponente libro, tutta una serie di belle metafore; ci si può scatenare ad intravedere interpretazioni varie negli eventi e negli infiniti personaggi che lo animano.

A me, che propendo sempre per la più semplice, piace pensare che il messaggio forte di questo capitolo conclusivo della Trilogia dell'Anello sia quello che gli hobbit, con quella faccia da coglioni di prima categoria, salvino il mondo e lo riportino "nelle mani degli uomini", facendo trionfare il bene sul male, proprio perchè gli piace bere, fumare e godere, ma essendo incapaci di sotterfugi e doppiogiochismo.


Favola per adulti, bella ma debordante.

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Per la mia recensione meno seria, vi rimando a questo post.

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