No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100324

natural flop


Natural City – di Min Byung-Chun 2005


Giudizio sintetico: da evitare (0,5/5)
Giudizio vernacolare: ridateci i vaini!!


Anno 2080, in una megalopoli asiatica, forse post-atomica (si parla di bombardamenti e di una Guerra), i cyborg, del tutto simili agli umani, ma con data di scadenza, coadiuvano la vita di tutti i giorni, ma creano anche problemi.
Infatti, la polizia è sulle tracce di un cyborg ribelle, che sta organizzando una sorta di colpo di stato. Uno dei poliziotti, Erre, perdutamente innamorato di una cyborg in "scadenza", traffica chip di cyborg ribelli, per tirar sù soldi in modo da poter prolungare la vita di Ria, e non si accorge di essere una pedina in un gioco più grande e pericoloso.

E’ stato scomodato Blade Runner come paragone, e questo probabilmente ha fatto più male che bene a questo colossal coreano. Il riferimento è fin troppo palese, ma il risultato è lontanissimo dall’intensità di un capolavoro; l’ambientazione è da fumetto di bassa categoria, la trama, scontata, sembra un’accozzaglia di altri film, i protagonisti tutti poco convincenti (e, tra l’altro, doppiati in stile cartone animato, il che non giova affatto al risultato), la sottotrama più interessante, anche se già vista (l’amore tra umano e cyborg), sviluppata decisamente poco e, soprattutto, male.
Attori tutti mediocri, come già detto, e diretti male, finale che mette a dura prova la pazienza dei più zen tra gli spettatori.
Delusione.

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