No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100108

cadute d'autunno



The Fall - Norah Jones


Sono stato da sempre un detrattore di Norah Jones, detta Noia Jones. Fin dall'inizio. Oltre a pubblicare dischi con canzonette scontate, per niente jazz, l'ho sempre trovata moscia e, appunto, noiosa.

Devo ammettere che però questo nuovo lavoro non è così male: se ci fosse alla voce una cantante accattivante, con un timbro un po' più particolare, e con un minimo di grinta in più, sarebbe pure un buon disco. E pare proprio che ci sia un motivo piuttosto chiaro, nella sorta di svolta della figlia di Ravi Shankar: si è rotto il sodalizio con Lee Alexander, ex fidanzato ed ex produttore, e con la band che l'aveva sempre accompagnata, la Handsome Band. Ecco dunque un album con pezzi scritti insieme a Jesse Harris, Ryan Adams, Will Sheff (Okkervil River), Mike Martin (All That Remains), e prodotto da Jacquire King.

Nuova band, leggermente più rock, ma con Smokey Hormel e soprattutto Marc Ribot alla chitarra: e ho detto tutto.

Il pezzo più bello però, la Jones lo scrive (almeno così c'è scritto nei crediti) da sola: è It's Gonna Be, che musicalmente potrebbe avvicinarsi alle cose di Tom Waits dagli anni '90 in poi.

Un piccolo passo in avanti, senza dubbio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

volevo solennemente ringraziarti, a nome di tutti gli appassionati di musica, per aver segnalato che questa cantante col jazz c'entra come carla bruni con miss violetta.
grazie da tutti noi.
Mau

jumbolo ha detto...

prego