No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20091121

Lo


Lolita - di Stanley Kubrick 1962


Giudizio sintetico: da vedere


Il film si apre con Humbert Humbert che irrompe in casa di Clare Quilty, quest'ultimo palesemente ubriaco, reduce da una notte brava, e lo uccide sparandogli più volte. Poi, si torno indietro con un lungo flashback che spiega come si sia arrivati a quel punto.

L'europeo (non meglio precisato, ma supponiamo ovviamente inglese) professore e intellettuale Humbert Humbert, arriva a Ramsdale, nel New Hampshire, cercando un alloggio visto che è stato chiamato ad insegnare lì nei pressi. Bussa alla porta di casa Haze, dove la vedova Charlotte, affitta alcune camere. Charlotte, una donna estremamente lamentosa, curiosa, chiacchierona ed invadente, più che altro cerca un uomo. Humbert, cinico e con un senso dell'umorismo perfino cattivo, è dapprima molto infastidito dalla donna, cercando di non darlo a vedere, e deciso ad allontanarsi quanto prima da quella casa. Ma la donna lo conduce nel giardino: e lì, in costume da bagno, ampio cappello ed occhiali da sole, c'è Dolores, la figlia adolescente di Charlotte, detta Lolita, ed è splendida e ammiccante oltremodo, per essere una minorenne. Humbert cambia immediatamente idea, travolto dal desiderio verso Lolita, e prende la camera all'istante.

Pur di starle vicino, Humbert si trasforma dapprima nell'accompagnatore ufficiale di Charlotte, calandosi nella realtà della provincia americana, poi, andando nel panico al pensiero di non rivederla mai più (Charlotte manda Lolita al campeggio estivo, ad Humbert affidano un incarico lontano), subito dopo essersi spanciato dalle risate leggendo una lettera d'amore che Charlotte gli lascia, invitandolo ad andarsene se non ricambiasse il suo sentimento, decide di sposare Charlotte. Dopo aver progettato, scoperto nella sua passione da Charlotte che legge il suo diario, di ucciderla, rinuncia non sapendo cosa fare, ma la sorte pare aiutarlo: Charlotte esce di casa disperata e viene travolta da un auto. Humbert rimane tutore legale di Lolita.


So benissimo che non c'era bisogno di raccontare buona parte della trama, tanto la storia è famosa. Pensate, questa storia, scritta da Vladimir Nabokov nel 1955, e messa sullo schermo in bianco e nero da Stanley Kubrick, con sceneggiatura di Nabokov stesso, è entrata talmente nell'immaginario collettivo al punto che, se andate su un qualunque dizionario, alla voce Lolita troverete spiegato qualcosa del tipo "adolescente provocante, sessualmente appetibile anche da uomini adulti". Se non è leggenda questa...

Veniamo al film. Ovviamente morigerato, anche se ammiccante, vista la tremenda censura dell'epoca, il film è ben strutturato, direi in maniera moderna, a partire dall'apertura, il flashback subito dopo l'incipit, la coda dopo quattro anni, e la chiusura del cerchio con spiegazione della fine di Humbert. Il tono è continuamente in bilico tra noir e commedia, molto sarcastica, così come i commenti fuori campo di Humbert.

Non ci sono momenti di stanca, anche se il ritmo non è certamente da film d'azione: anche se conosciamo già la fine, lo spettatore è voglioso di sapere come ci si arriva, e l'ossessione di Humbert diventa disturbante, angosciosa; al tempo stesso, i comportamenti di Lolita risultano seducenti nella sua massima incoerenza.

Kubrick muove la macchina con grande eleganza, mostrando tutta la sua maestria, e gli attori rispondono alla sua direzione in maniera egregia: Shelley Winters (Charlotte) è fastidiosissima, James Mason (Humbert) è dapprima un ghigno sarcastico, dopo un vecchio disperato, Sue Lyon (Lolita) è...Lolita, perfettamente Lolita. Nota a parte per Peter Sellers, nei panni di Quilty: a parte il fatto che, in pratica, è l'alter ego del regista, è semplicemente straordinario nel suo trasformismo che anticipa il film seguente dei due (Sellers e Kubrick), Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba; aggiungerei una nota di merito al grande Giuseppe Rinaldi, doppiatore italiano di Sellers in questo film, che fa un lavoro straordinario.

Probabilmente non sarà la trasposizione perfetta, ma senz'altro un film completo sull'ossessione, questo si.

1 commento:

massi ha detto...

di kubrik l'ho sempre considerato uno dei film "minori", forse perchè la storia non mi ha mai preso, o forse perchè è troppo "normale" per kubrik.
boh. fattostà che forse gli preferisco perfino spartacus che kubrik girò su commissione.