No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20091030

bombe vicine


Appunti per una storia di guerra - Gipi


In un luogo indefinito, che sembra la provincia italiana, vicino ad una città di media grandezza indefinita, che somiglia a una città di media grandezza italiana, è in corso una guerra, della quale non conosciamo né le ragioni, né sappiamo qualcosa dei gruppi o degli eserciti che la combattono. Tre amici, Stefano detto il Killerino, Christian e Giuliano, girovagano per questo luogo dove i paesi hanno tutti nomi di santi, e cercano di sopravvivere. Tra di loro, il Killerino è il leader naturale, cattivo, dal coltello facile e cresciuto in un quartiere difficile, Christian sta in mezzo, mentre Giuliano si sente diverso e fa sogni strani: lui viene da una famiglia ricca, e gli altri gli rimproverano in ogni momento che, quando vuole, può fare una telefonata e tornare a casa, al sicuro, mentre loro non hanno questa possibilità. Conoscono Felice, detto Felix, un boss locale seguito da alcuni scagnozzi inquietanti, che traffica in tutto, anche con la guerra. Prende in simpatia immediatamente il Killerino, e affida loro dei compiti loschi, che cambieranno la vita dei ragazzi.

Gipi questa volta immagina, ma come sempre racconta una parte di sé. Una parte importante: il suo sentirsi diverso ai tempi della scuola, nei confronti dei compagni che venivano dai quartieri più poveri di Pisa, e che rispetto a lui sembravano già degli uomini (e ce lo dice apertamente in Un appartamento su Marte, note raccolte alla fine dei tre capitoli di questa graphic novel). Oltre a tutto ciò, innesca una riflessione sulle guerre di oggi (la domanda, come dice il racconto e come ripete l'autore, sempre nelle note, è: "quanto ti devono scoppiare vicino le bombe, per farti dire che una guerra è tua?"), che purtroppo è sempre più attuale. In questa Italia di provincia, che ricorda la Bosnia, ma dove si riconosce facilmente Pisa e le campagne circostanti (per essere precisi, quelle verso Nord Est), Gipi ancora una volta si mette a nudo, sceneggia cinematograficamente (beccatevi il finale) una sorta di romanzo di formazione, e illustra il tutto con splendide tavole a olio (cosa che, ancora lui stesso, definisce "una cosa un po' da pazzi") e chiaroscuri magnifici.

I dialoghi sono secchi, taglienti, molto "toscani", e le note citate prima, Un appartamento su Marte, poste, nell'edizione Rizzoli 24/7, dopo il fumetto, e prima della postfazione di Goffredo Fofi, ugualmente divertenti, ma anche toccanti ed esplicative.

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