No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090906

paese


Probabilmente avrete notato che, nonostante la costante presenza di post giornalieri, la mia è una presenza vagamente impersonale. Avete ragione.

Ho vissuto una specie di crisi personale, dovuta a continui problemi fisici, non gravi, per carità, ma i maschi della mia famiglia sono notoriamente "ficosi", leggi lamentosi in modo atroce, poco disposti alla sofferenza e capaci di far diventare un dolore leggero in un calvario.

Un nuovo blocco alla schiena, nel mese di luglio, ha di nuovo messo in discussione la problematica: adesso si parla di sciatica, fermo restando la predisposizione al mal di schiena dovuto alle riduzioni dello spazio intersomatico tra un paio di paia di vertebre.

Nella prossima settimana ho una TAC, TAC che l'ortopedico che ho visto mi ha preannunciato inutile, dicendomi che non ho ernie, e se ne avessi, sarebbero talmente piccole che nessuno mi opererebbe. Il problema, pare, sia il "rimettere in moto" in maniera corretta la schiena e i suoi muscoli, evidentemente malmessi da inattività e soprattutto dal lavoro sedentario che mi costringe a sedere dalle 9 alle 11 ore giornaliere; tenete conto che la mia passione per la scrittura mi porta a stare a sedere pure quando sono a casa, davanti ai due computer.

Quindi: massaggi, e ancora piscina, ma con un deciso cambio nello stile. Sto puntando ad arrivare ai 30 minuti (2,3 o anche 4 volte la settimana) esclusivamente a dorso. Ancora non ci siamo, perchè non so se lo sapete, ma lo stile dorso è particolarmente faticoso. Ma ci arriverò.

Al ritorno dal Sud America sicuramente mi iscriverò pure a un paio di sedute la settimana di ginnastica posturale. E questo è quanto.


Fisico a parte, ho sempre meno voglia di uscire, se non per uno scopo preciso: andare a lavoro, in piscina, dal fisioterapeuta, per vedere qualche persona che mi interessa davvero vedere, per andare allo stadio. Mi impegnerò in futuro ad uscire meno. Tempo fa mi sono ritrovato a fare alcuni acquisti che erano sintomatici: due nuove Moka (da uno e da quattro, per i giorni particolarmente sonnolenti) e un ventilatore (per alleggerire il surriscaldamento indotto da pc).

Ma che la vita sia fatta di paradossi, e noi stessi siamo dei paradossi viventi, lo dice il fatto che ultimamente ho sofferto spesso anche di attacchi di shopping compulsivo: ho saccheggiato un paio di negozi Decathlon (e meno male che saccheggiare Decathlon vuol dire al massimo spendere 100-130 euro), mi sono comprato un telefonino nuovo. Le foto di Alessio che avete visto qualche post fa sono fatte proprio con questo nuovo telefono.


Ho cercato di capire il perchè di questa crisi, abbastanza profonda e soprendente, per uno che si considera un viaggiatore e non un turista, per uno che fortunatamente il mutuo l'ha finito di pagare anni fa, e che toccando tutto quello che è dovuto, al momento non soffre di problematiche lavorative o economiche. A parte il malessere fisico, mi sono dato solo un'altra spiegazione: questo paese sta andando a rotoli, e io sto somatizzando il fastidio che mi genera questa situazione in questo modo. Ognuno ha il suo. C'è chi si incazza continuamente, c'è chi sale sulle gru. C'è chi emigra, e quest'ultima soluzione è una di quelle alle quali sto pensando sempre di più, seppur non a brevissima scadenza.

L'appunto che qualche mese fa mi fu fatto, a ragione, di insistere troppo su questo blog, su Berlusconi, lo tengo sempre presente, e sono arrivato al punto di non aver più voglia di interessarmene, tanto è vero che l'affaire Boffo l'ho realizzato con qualche giorno di ritardo.

Ma la verità è che non mi va di vivere in un paese dove accadono cose come queste, e Noemi si fa intervistare da un giornale inglese come un personaggio che conta (notizia ovviamente poi ripresa da tutti i quotidiani italiani).

Più che vergogna è fastidio. Un fastidio paragonabile ad un mal di schiena continuo. O a quello che i tizi di lingua inglese definiscono "a pain in the ass". Tra l'altro, secondo me ascoltare De Andrè non giova. Forse è meglio che cambio musica.

3 commenti:

monty ha detto...

La tua premessa è giusta.
Mi mancavano i tuoi post personali.

cipo ha detto...

Dai Ale siamo tutti solidali con te. Io, poi, ho il mal di schiena e pure la sciatica, sono emigrato e anche per me la situazione attuale del nostro paese è un vero pain in the ass.... Dai, tirati su, eh!

Anonimo ha detto...

Beh, sì, indubbiamente la situazione del paese ha un'influenza su di noi, che vogliamo riconoscerlo o no. Sono anni ormai che percepisco un sentimento cupo e senza speranza e se ci penso non posso lamentarmi della mia situazione (pur non perfetta). Insomma, ho fatto scelte che mi hanno anche ripagata. Ma la gente intorno a me in questa città e in Italia è sempre più triste, spaventata,pronta a vedere negli altri chiunque siano dei nemici anzichè degli amici. Il mio fidanzato non vuole emigrare, ma mi piacerebbe proprio tanto andarmene in qualche altro posto.
Per le lamentele degli uomini per piccoli malesseri, tranquillo, per esperienza posso dirti che siete più o meno tutti così;-)))
Detto questo, pensiamo un pò più come gli hippies! Cerchiamo di essere positivi! Magari serve...:-)
Ciao,
Lisa