No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090915

luglio (col bene eccetera eccetera)


Im Juli - di Fatih Akin 2004


Giudizio sintetico: si può vedere


Daniel è un giovane ma timido professore di fisica ad Amburgo, solitario ed educato. Juli è una giramondo che vende ciondoli come ambulante, e tutti i giorni vede Daniel passare, mentre torna da scuola. Cercando una scusa per abbordarlo, gli vende (anzi, gli regala) un anello con un sole, dicendogli che incontrerà una persona che avrà addosso questo simbolo: quella persona è la sua anima gemella. Fa tutto questo sapendo benissimo di avere un tatuaggio con un sole e invitandolo ad una festa che si terrà la sera. Daniel in effetti si sente solo, e non ha perso le speranze di trovare una donna, quindi la sera esce di casa e si reca alla festa con grandi speranze. Gira tutta la sera cercando "il segno", e lo trova addosso a Melek, una giovane berlinese di origini turche, casualmente ad Amburgo e in partenza per Istanbul, dove entro pochi giorni, il venerdì, ha un appuntamento sotto il ponte sul Bosforo, alle 12,00. Daniel è preso da Melek, la fa dormire da lui e il giorno dopo la accompagna all'aeroporto, piangendo quando lei lo lascia, ma non riesce a dirle cosa prova. Mentre torna dall'aeroporto, decide d'istinto di andare a Istanbul con la macchina che gli ha lasciato in prestito il suo vicino di casa brasiliano, trova Juli, che nel frattempo, delusa avendo visto la sera prima Daniel allontanarsi con Melek, ha deciso di lasciare Amburgo per non sa bene dove. I due si accordano per viaggiare insieme verso Istanbul, e al primo autogrill la macchina che Daniel ha in prestito non riparte. Sarà solo la prima di una serie quasi interminabile di vicissitudini.


Secondo lungometraggio di Fatih Akin, risalente al 2000, che come spesso accade, contiene in nuce tutte le caratteristiche e i parametri che il regista conserverà nel suo percorso a venire. Film chiaramente on the road con attori che, in una maniera o in un'altra, rimarranno legati (anche) a lui, Germania e Turchia unite da un filo neanche troppo sottile, e una forte propensione alle coincidenze e alla circolarità delle storie, caratteristiche che, ricordiamocelo, solo i maestri riescono a padroneggiare bene. Il risultato è così così, con diversi momenti di noia, che però si superano, e un po' di melò nel finale. Ambientato nel luglio 1999, "sposta" indietro di un mese l'eclisse solare dell'agosto di quell'anno (ritroveremo questa eclisse come elemento portante di Heimat 3 di Reitz).

Comparsata dello stesso regista e del fratello Cem (i due fanno le guardie di frontiera "opposte" a uno sfigatissimo confine), parte principale al sempre bravo Moritz Bleibtreu (La banda Baader Meinhof, per citarne giusto uno dei più recenti), Juli è Christiane Paul (la ritroveremo nel recente L'onda nei panni della compagna del protagonista, e conserva gli splendidi occhi), divertente Mehmet Kurtulus nei panni di Isa (fu protagonista nel primo lungometraggio di Akin, Kurz und schmerzlos, una particina ne La sposa turca, di cui è anche co-produttore), Idil Üner (Melek) la ritroveremo in Ai confini del Paradiso (particina), mentre nella parte ungherese troviamo brevemente ma intensamente la bella Branka Katic, che rivedremo nello spassoso Jagoda: fragole al supermarket (lei è Jagoda), e Birol Ünel, che sarà il fantastico protagonista de La sposa turca.

Caruccio.

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