No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090808

esilio


Exils – di Tony Gatlif 2004


Giudizio sintetico: da non perdere


Zano e Naima sono una coppia giovane, entrambi francesi di origini algerine; stanchi di Parigi, decidono di lasciare quel poco che hanno e di andare in Algeria, con un viaggio fatto di espedienti, a cercare le loro radici, mettendo in piedi un viaggio però poco intellettuale, ma piuttosto viscerale. Incontreranno di tutto.


Qualsiasi cosa vi aspettiate da un film, questo vi sorprenderà. Non è un musical, ma è pieno di musica, è fatto di musica (buona parte delle musiche sono scritte dal regista), world music, se vogliamo incasellarla; è un road-movie, ma strano, assolutamente atipico; i protagonisti non si accontentano di passare da un luogo, lo vivono, sempre con gli ultimi, i reietti, non lo abitano, non soggiornano, lasciano una traccia della loro presenza freak. Nessuna morale, ma il viaggio è un reportage a ritroso sulla via della disperazione, degli immigrati africani clandestini che viaggiano con tutti i mezzi verso il paradiso europeo.

La grandiosità di Gatlif, più che in altri episodi della sua filmografia, sta nel gusto dell’inquadratura: fantastico. Quadri d’autore. La prima parte del film è fatta da miriadi di scene, proprio per esaltare questa gioia per gli occhi, mentre l’ultima parte è scioccante. Una passeggiata tranquilla per Algeri devastata dal terremoto, ed è strano l’effetto che fa vedere le rovine non riprese da tg sensazionalistici, ma con naturalezza. Infine, quasi a contraltare con la prima parte, una scena interminabile, una danza tribale, quasi un esorcismo. Inchiodati alla poltroncina.

Dialoghi ridotti, ma al limite dell’insensato, e quindi pieni di verità come spesso succede (‘’scopi come una cagna; dove hai imparato?’’ ‘’nei film porno, come te’’).

Un film imperdibile, davvero imperdibile, un’esperienza multisensoriale.

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