No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090414

raggiante instabilità


Wavering Radiant - Isis


Entrare nel "mondo" degli Isis è semplice. Più difficile uscirne. Prosegue il cammino della band di Boston, che si colloca in maniera equidistante fra il progressive metal dei Tool, l'art-noise chitarristico dei Mogwai, lo space-rock e il death-metal evoluto. Devastanti dal vivo, attivissimi anche con molti side-project, non abbandonano ancora (per il momento) il growling come i Mastodon, dei quali abbiamo parlato qualche giorno fa, nonostante le abbondanti parti melodiche presenti nei loro pezzi, sempre dilatati in maniera copiosa.

I suoni di questo disco sono eccezionali, davvero potentissimi e profondi, e, per tornare al concetto espresso in apertura, è facile "perdersi" dentro i riff taglienti così come negli arpeggi melodici, entrambi ipnotici in maniera, passatemi il termine e il paragone, davvero pinkfloydiana.

Davvero difficile scegliere qualche pezzo sugli altri. Certo è che l'incipit di Ghost Key è davvero di un altro pianeta, così come i rifferama di Threshold Of Transformation e di Stone To Wake A Serpent fanno paura, in senso buono, ma sarebbe come dire che pezzi come 20 Minutes / 40 Years o Hand Of The Host sono inferiori, e questo non è vero.
Artwork di Aaron Turner, chitarra e voce della band, come sempre molto bella.

Un grande disco, quasi da meditazione.

2 commenti:

Nemesi ha detto...

grande ale!

io lo ascolto a ripetizione ormai ;)

beach.

jumbolo ha detto...

:)