No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090321

ristampe


So già che scrivendo questo post potrei essere tranquillamente tacciato di antichità, o addirittura di immobilismo, di essere un dinosauro, o semplicemente, di essere vecchio. Correrò questo rischio.

La notizia è di quelle che mi lasciano indifferenti, se non fosse a proposito di una band che ho amato da sempre, dalla prima volta che ho ascoltato un loro pezzo. Mi ricordo che nel corso del 1991 ne avevo letto su qualcuna delle riviste di musica che compravo, e mi avevano interessato. Poi, durante l'ultima settimana dell'anno, ero nei pressi di Brescia a passare la fine dell'anno, a casa di un collega di un amico (lavoravano all'estero e tornavano a casa per lunghi periodi). Non so perchè, alla televisione di casa sua si prendeva MTV, e fu lì che vidi il video di Alive, dei Pearl Jam, appunto, questa band della quale avevo letto e che mi aveva interessato senza sentirla (era una cosa che mi capitava spesso, conoscendo i gusti dei pochi giornalisti musicali dell'epoca, leggere come scrivevano di certe band, e capire che mi sarebbero piaciute: la stessa cosa mi era accaduta con i Metallica e con i Red Hot Chili Peppers, tanto per farvi due nomi). Non ricordo se il giorno stesso o quello seguente, andammo in città e comprai il cd: Ten. Beh, non ricordo esattamente quali altre band dell'ondata di Seattle avessi già ascoltato, sicuramente i Soudgarden, non ricordo se i Nirvana, i Mudhoney, gli Screaming Trees, i Tad, gli Alice In Chains e via discorrendo, fatto sta che questo disco mi colpì molto, come un po' tutto quello che veniva da quella zona in quel periodo. Ne ho già parlato, dicendo sempre la stessa cosa: c'era un'energia comune, nuova, che usciva fuori da quei dischi, ma ognuno faceva qualcosa di completamente diverso dall'altro. E questo era bellissimo e inebriante. E Ten era ed è tutt'oggi un disco sconvolgente. Vidi la band in un concerto indimenticabile dopo pochissimi mesi, nel febbraio del 1992, in un locale che allora si chiamava Sorpasso, a Milano, li rividi nello stesso anno in giugno, sempre a Milano, all'allora City Square (allora non era così comune che una band, soprattutto americana, facesse due concerti a distanza di pochi mesi in Italia), li ho rivisti altre volte negli anni a venire, sono usciti molti altri loro lavori, che mi sono piaciuti, ho continuato ad amarli e a rispettarli, a stimarli, pur non provando mai più quel godimento estremo, quel senso di caduta nel vuoto perchè davanti ad un'emozione nuova, una sorta di sindrome di Stendhal che avevo provato ascoltando Ten.
Da qualche giorno ho scoperto (ed ecco che chiudo finalmente questa enorme parentesi che ho aperto dopo aver detto che la notizia è di quelle che solitamente mi lasciano indifferente, se non fosse per...) che ne è uscita la ristampa. E che è uscita in 4 (quattro) versioni differenti, con copertine varie, pezzi inediti, remissaggi e non so cos'altro semplicemente perchè non lo voglio sapere.


Ad alcuni amici, amanti di questa band, ho chiesto "perchè". Ma, in realtà, non lo voglio sapere. E non lo voglio sapere perchè so che non c'è una risposta accettabile a questa domanda. Non può esistere. Certe cose si fanno, capitano, fanno la storia, e così dovrebbero rimanere. Per dimostrare che le cosiddette "pietre miliari" sono così definite perchè delimitano un percorso, stabiliscono dei parametri. C'è cosa c'era prima, e cosa è successo dopo. Le ristampe, o meglio, le riedizioni (la ristampa, identica, ha senso, se una cosa non si trova più ed è richiesta), non hanno senso. Almeno, non per me. Mi dispiace. Non riesco ad accettarlo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ale pur pensandola come te, credo che questo "pacco" deluxe (sembra quasi un Mc panino) sia figo solo dopo aver letto questo...
http://www.pearljamonline.it/curiosità/Intervisteandmore/qapearljam2009.htm#ita

la riedizione è in qualche modo legata al fatto che uscì solo in cd e non il vinile :(
ciao Feo

jumbolo ha detto...

l'intervista è molto bella. e probabilmente comprerò, con calma, questa cosa. ma rimango deluso.

Anonimo ha detto...

le deluxe non le compro quasi mai, anzi: ne approfitto per cercare in un certo negozio il cd singolo che sta fuori per due soldi!
mi vengono in mente poche eccezioni, di sicuro una che merita è quella di Stanley Road di Paul Weller, disco ineccepibile e b sides succose+altenate takes e dvd.
forse però non sono canzoni styra sentite come quelle di Ten, però.

certe porcate bisogna aspettarsele, anche se Springsteen in un episodio ha battuto tutti, ma non voglio rimembrare quell'infamata, proprio da lui poi...
Mau