No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090314

primi ascolti


Un po' di giudizi sommari su qualche primo, secondo, terzo ascolto. Andiamo in ordine alfabetico, così nessuno si arrabbia.

E' uscito un disco nuovo degli A Camp. In verità, come qualcuno saprà, magari anche solo da questo blog (qui la rece del primo disco), è come se A Camp fosse il progetto solista di Nina Persson. Ancora devo digerire questo nuovo, dal titolo Colonia, che non mi sembra avere le potenzialità del primo, che comunque non ebbe grande successo (ingiustamente: c'erano davvero grandi canzoni), ma il mio amore smisurato per la voce di Nina mi fa pensare che non ne abbandonerò molto presto l'ascolto.

C'è poi il nuovo degli And You Will Know Us By The Trail Of Dead, dal titolo The Century Of Self, che come al solito partono dagli Emerson Lake & Palmer e arrivano ai Beatles, passando per tutta una serie infinita di influenze e di sfaccettature. Potrei dirvi che Bells Of Creation è il mio pezzo preferito, ma sarebbe affrettato. C'è di certo che proseguono imperterriti per la loro strada fregandosene dei trend, questo è poco ma sicuro. Il marchio di fabbrica è ben presente, come se il punk e il prog andassero a braccetto da sempre.

200 Million Thousand dei Black Lips, osannato dalla critica e pompatissimo, suona come un disco di 40 anni fa, esageratamente low-fi, e in alcuni pezzi sembra quasi che si divertano a far finta di non saper suonare e a risultare disturbanti. Non so che dire: di certo non è e mai sarà tra i miei dischi preferiti.

Poi ci sono i Cut Off Your Hands con You And I, vagamente allegri e vagamente nu new wave, vengono dalla Nuova Zelanda e a volte rasentano la parodia degli Smiths. A volte invece sembrano solo un'altra indie pop band.

Dan Auerbach, dei Black Keys, col suo Keep It Hid parte con un bellissimo pezzo country-folk che si chiama Trouble Weighs A Ton e subito dopo, con la seguente I Want Some More si converte in un Tom Waits lisergico. Questo disco ha il suo fascino.

E poi c'è un perfetto regalo per Pasqua: un cd, 27 canzoni. Danko Jones e le loro B-Sides. Come si dice, "it's only rock and roll, but I like it". Energia a pacchi.

Nonostante tutto l'amore che ha per lui l'amico Monty, e l'esaltazione che ne ha avuto all'ascolto il mio co-blogger, non riesco ad appassionarmi più di tanto all'ultimo Hank Williams III, Damn Right, Rebel Proud e il suo elettro-country, seppure la vena di follia e di onestà trasudi da ogni nota.

Voglio dire qualcosa anche su Katy Perry e il suo One of The Boys, anche se non è esattamente il genere che ci si aspetta girando qui intorno, ma sapete che ci piace stupire: non so quanto durerà, ma è decisamente la nuova Pink.

Per il nuovo Mastodon, ancora non interamente disponibile (manca l'ultima traccia, The Last Baron), Crack The Skye, mi sento di scomodare Tool e Iron Maiden assieme, anche se ormai i ragazzi camminano dritti sulle loro gambe. Le voci si affinano, si fanno più pulite, gli intrecci sono sempre complessi ma mai complicati, semmai interessanti, ma il risultato è molto soddisfacente: il metal classico è in buone mani. Potrebbe essere nella top 10 del 2009.

Ho ascoltato pure Gossip In The Grain di Ray LaMontagne, e probabilmente se a cantarlo fosse stata una donna me ne sarei innamorato. Invece vi dovete accontentare di un giudizio positivo, per questo disco soffice e delicato, con dei buoni spunti, non solo l'iniziale, soul oriented, You Are The Best Thing, per la quale si potrebbero scomodare maestri del rhythm and blues, anche se, ascoltatela bene, qui la voce di Ray assomiglia moltissimo a quella di Michael Bolton...e come sapete, massimo rispetto.

Parentesi all'indietro: ho ascoltato per la prima volta e colpevolmente, nei giorni scorsi, un live del 2007: Zombie Live di Rob Zombie. Beh, piacevolissimo, seppur come un po' tutta la produzione anche dei White Zombie aveva parti geniali ma che alla lunga diventavano ripetitive, l'ascolto di una spettacolare versione di Thunder Kiss '65 mi ha esaltato e riportato indietro nel tempo.

Roberto Angelini, anche qui ascoltato su indicazione subliminale di Monty, con il suo La vista concessa, ha confermato quello che avevo letto in giro da diversi anni: il ragazzo di Gattomatto ha virato verso un cantautorato molto più di spessore già da qualche anno. Il disco è valido, anche se adesso dovrebbe affrancarsi dal fantasma che aleggia sopra tutto questo (Tiromancino/Zampaglione e ovviamente Riccardo Sinigallia). Vedremo.

Junior dei Royksopp l'ho ascoltato davvero distrattamente, anche perchè, diciamocelo francamente, la loro musica non è fatta per stare in primo piano, ma mi pare di aver sentito una specie di involuzione molto poppettara, fermo restando l'elettronica.

Sapete chi è Wino? Beh, Robert Scott "Wino" Weinrich, per noi metallari di vecchia data, era ed è una figura di culto. Se vi cito The Obsessed, Saint Vitus, e più tardi The Hidden Hand, e questi nomi non vi dicono niente, siamo al punto di partenza, ma sappiate che fu coinvolto anche nel progetto Probot, voluto fortissimamente da Dave Grohl, grande metal fan. Comunque, per chi ama i Black Sabbath o in generale il doom metal, il nuovo Punctuated Equilibrium potrà essere un dischetto piacevole da ascoltare.

Concludo con due lavori dei Wolves In The Throne Room, Malevolent Grain (un EP di due pezzi, seppur lunghissimi) che non mi è dispiaciuto affatto, mentre ho avuto qualche problema a recepire il full length nuovissimo, Black Cascade, ma forse, come sopra, è stata solo una questione di concentrazione. Sappiate comunque che la definizione ambient black metal mi pare decisamente appropriata per loro, seppur, in alcuni momenti, addirittura riduttiva.

Buoni ascolti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

oddio, sai che Bolton non mi sarebbe mai venuto in mente sentendo Ray Lamontagne? forse hanno in comune la voce roca sui bassi che vola alta sugli acuti però.
L'ho seguito dal primo disco, mi piace molto a piccole dosi. però quano imbrocca il pezzo è davvero di un'intesità rara, grande Ray! Ad alcune canzoni del primo sono legato perchè le ho dedicate di recente e sono piaciute proprio tanto!!!
ennesima prova che c'è tanta musica che andrebbe spinta a ben altri livelli.
ha fatto 3 dischi e in tutti e tre io trovo almeno 4 o 5 pezzi che mi spezzano il cuore.
: )

Mau

Anonimo ha detto...

Ho ascoltato i Taril of dead, Black Lips e Lamontagne...su tuti e tre concordo con quanto scritto da ale...black lips difficilmenteli riascolterò