No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090204

ragazzo infernale




Hellboy - di Guillermo Del Toro 2004

Hellboy II: The Golden Army - di Guillermo Del Toro 2008

Giudizi sintetici: si può vedere/interessante

Hellboy: nel 1944, i nazisti tentano il tutto per tutto per vincere la guerra, affidandosi al paranormale. Tramite Grigorij Rasputin, il noto sciamano russo, tentano di aprire una breccia spazio-temporale con l'aldilà per "ingaggiare" anche i demoni (i sette Dei del Caos) dalla loro parte. Il professor Bruttenholm (Broom per gli amici), giovane occultista, consigliere di Roosevelt per il paranormale, guida un plotone dell'esercito per bloccare questa scellerata idea tedesca. Ci riescono per metà: dalla "falla" passa Hellboy, una specie di cucciolo metà uomo e metà demone, che viene "adottato" dal professore. L'azione slitta ai giorni nostri: il professore è a capo del Bureau for Paranormal Research and Defense (BPRD), che, in un luogo ben protetto da occhi indiscreti, ospita Hellboy ma anche Abe Sapien, uno strano uomo-pesce dalla mente empatica. All'occorrenza, la strana "armata" difende il mondo dai pericoli, appunto, occulti. Allo stesso tempo, il professor Bruttenholm è conscio di essere vicino alla fine...

Hellboy II: il Principe degli Elfi Nuada, figlio di Balor, decide che è venuto il tempo di risvegliare la terribile Armata d'Oro, dormiente in seguito alla tregua che Balor stesso stipulò con gli umani in tempi lontanissimi. Hellboy, insieme alla fidanzata Liz Sherman, pirocinetica (si infiamma quando è arrabbiata) tendente alla depressione (in Hellboy era ricoverata in una clinica psichiatrica), al "compare" Abe Sapien e a tutto lo staff del BPRD, sono naturalmente chiamati a difendere il pianeta.

Il messicano trapiantato in California Del Toro, molto quotato nel campo della fantasy, si cimenta col fumetto di Mike Mignola Hellboy, apparso per la prima volta nel 1993 per la Dark Horse. Il film è abbastanza riuscito, seppur esile nel plot, introduzione e "parti storiche" escluse (le più riuscite). La caratterizzazione dei personaggi è sviluppata mediocremente, e l'ironia del protagonista non sempre funziona a dovere, spesso spezzando l'atmosfera esoterica che viene introdotta dal prologo. Il film però, tutto sommato funziona, grazie alla fotografia che rende perfettamente le parti cupe (la maggioranza) della storia, alla simpatia guascona di Hellboy, ai personaggi ben riusciti di Abe e del professor Bruttenholm, insieme alle buone prove di Ron Perlman (Hellboy), John Hurt (il professore) e Doug Jones (Abe Sapien, incredibile a dirsi, visto che "recita" completamente mascherato, ma la sua è forse l'interpretazione migliore), alle belle scenografie e agli effetti speciali ottimi. Viste le altre trasposizioni di fumetti al cinema, questa è sicuramente una di quelle da rispettare maggiormente.

Hellboy II: The Golden Army è uno dei rari casi nei quali il sequel risulta migliore dell'episodio iniziale. Del Toro dirige anche la seconda parte, ma questa volta si avvale, per la sceneggiatura, dell'ideatore, scrittore e disegnatore del fumetto stesso Mike Mignola. Ne risultano notevolmente migliorati l'intreccio e la psicologia dei personaggi, seppure alla base vi sia sempre l'eterna lotta tra il bene e il male. Qui, però, diverse sottotrame, diverse metafore, spingono lo spettatore ad una lettura allegorica degli avvenimenti; al tempo stesso, diverte il confronto dei protagonisti, senz'altro dei freaks, alle prese con problematiche molto "umane". Tutte le cose che funzionano nel primo "episodio" si amplificano positivamente, e quelle che invece non funzionavano qui migliorano sensibilmente: già detto della sceneggiatura, anche l'ironia non viene affatto tralasciata, ma risulta meglio dosata. La fotografia è ancora ottima, le scenografie e le location sono superlative, gli effetti speciali davvero convincenti. Le prove degli attori buone, alle quali se ne aggiungono altre interessanti, quali quelle di Luke Goss (il Principe Nuada) e di Anna Walton (la Principessa Nuala). Del Toro muove la macchina da par suo, molto bene, e parecchie scene rimangono in memoria: voglio citare quella del mercato dei Troll, esplicita citazione/omaggio a quella mitica del bar di Star Wars, quella animata del racconto di come si arrivò alla tregua tra il Re Balor e gli esseri umani, e l'intera parte finale, a partire da quando "l'allegra brigata" lascia la luce del sole, sorretta da una scenografia a dir poco sontuosa.

Un film fantasy ben riuscito, un'ottima trasposizione dai fumetti.

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