No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090121

heavy saturday


Malleus/Supernatural Cat night: Ufomammut + Morkobot + Lento, sabato 17 gennaio 2009, Auditorium FLOG, Firenze




Serata tutta italiana alla Flog: i ragazzi di Malleus, oltre ad una piccola mostra dei loro lavori e a un banchetto del merchandising, "mettono in mostra" la loro scuderia. Le tre band italianissime che si esibiscono stasera appartengono all'etichetta creata da Malleus, appunto la Supernatural Cat.


Il pubblico, non da esaurito ma soddisfacente, è tutto o quasi nell'atrio al merchandising o addirittura fuori a fumare, quando poco dopo le 22,00 cominciano i romani Lento con un'esplosione fragorosa di distorsori e chitarre. L'impatto sonoro richiama gli spettatori e riempie la pista che pochi secondi prima risultava completamente vuota, ed è davvero impressionante. In tutta onestà non mi era mai capitato di ascoltare un muro di suono del genere per una band italiana in un club. I romani, che scopro essere al primo disco, non contando uno split con gli stessi headliner della serata, sono in cinque con ben 3 chitarre (nelle prime canzoni tutti e tre con modelli Les Paul) più basso e batteria. Niente voce, nessun microfono sul palco. Quello che ne esce è esaltante, un sound che potremmo incasellare tra quello dei primi Melvins, i Mogwai e i Kyuss. Molto sludge, come si usa dire adesso. Concentrati e potenti loro, concentrato il pubblico sulla loro esibizione. E, ribadisco, impatto sonoro davvero potentissimo. Menzione speciale per il batterista Federico, stile e colpi portentosi, una colonna di questa band che mi ha colpito davvero molto.


Dopo di loro è la volta dei Morkobot, band che si nasconde dietro a tre pseudonimi quantomeno buffi, per quanto riguarda i tre componenti, Lin, Lan e Len, che si compone di un batterista/percussionista indiavolato, con un drum kit stranissimo (tra rullante e tom una piastra che pare metallica, alcuni "arnesi" strani appesi ai supporti dei piatti, campane varie), e due bassisti (ovviamente con distorsioni esagerate), anche stavolta senza microfoni e, quindi, cantanti. Tecnicamente superiori, in alcuni passaggi ricordano i Locust, anche se l'estrazione è stoner, inzuppato in una strana salsa free jazz psichedelica. Pensavo di annoiarmi all'inizio della loro esibizione, ma non è stato così. Curiosi.


Come headliner abbiamo i più conosciuti Ufomammut, ormai da anni sulla scena, discretamente famosi anche (e forse soprattutto) all'estero. Formazione a tre, chitarra, basso e voce, batteria, ad essere onesti dal vivo sono leggermente deludenti, e gli ho preferito nettamente gli opener Lento. Ottimi su disco, con un dosato mix di doom, stoner, psichedelia metal e atmosfere quasi ambient, sul palco risultano molto statici e non molto coinvolgenti, anche un po' assenti, nonostante la maggioranza del pubblico presente e pagante apprezzi. A parte il giudizio soggettivo del vostro cronista preferito, anche loro sono un'importante realtà italiana (suoneranno al Roadburn 2009, il 23 aprile a Tilburg in Olanda).


Ottima serata. Seguiranno le foto a cura di Angela.

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