No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20081224

spose bambine 3

La seconda parte è stata pubblicata ieri

SALVARE LE PICCOLE SPOSE

di Alessandra Baduel

Con quei matrimoni le bambine perdono l'infanzia e ogni possibilità di un futuro in cui migliorare la propria condizione. Con il parto e le sue conseguenze, intanto, rischiano la vita. Lo dicono gli studi delle Nazioni Unite, che nel mondo calcolano l'esistenza di 60 milioni di spose minorenni. Ed è l'Agenzia dell'Onu per la popolazione (Unfpa) a segnalare che sotto i quindici anni la morte per parto è cinque volte più probabile, mentre quella del feto lo è del 73%. Ogni anno, ricorda poi l'Unicef, muoiono così 70mila ragazzine. Quelle che abortiscono sono stimate fra i due e i quattro milioni. Altri due milioni escono dal parto con danni fisici permanenti, perché le lacerazioni producono spesso fistole. Sono aperture di canali fra l'utero e gli organi vicini che le rendono invalide a vita. Ma anche senza una gravidanza, c'è l'alto rischio di malattie a trasmissione sessuale. È proprio per la speranza di non prendere l'Aids che in molti Paesi gli uomini vogliono donne giovanissime e vergini. Come spiega la ricercatrice Saranga Jain, esperta dell'International center of research on woman (www.icrw.org). Che aggiunge: "Se continua così, nei prossimi dieci anni le bambine costrette a sposarsi saranno cento milioni". Le aree del mondo più colpite sono l'Africa Subsahariana, il Medio Oriente, parte dell'Asia del Sud. In cima alla classifica c'è il Niger: tre mogli su quattro sono minorenni. Ciad, Bangladesh, Mali e Guinea seguono con percentuali poco inferiori. Le minori sposate sono una su due in Burkina Faso, India, Etiopia, Eritrea. In Centro America spicca il Nicaragua: lì sono il 40%. Ma il problema esiste anche nel Primo mondo, fra gli immigrati, segnalato in Europa da una campagna per combatterlo partita dai Paesi Bassi, voluta dalle associazioni musulmane locali.I motivi? Simili ovunque. "In Asia del Sud", spiega Jain, "è il marito che riceve la dote e più la sposa è piccola, meno costa ai genitori. Dove è lo sposo a pagare, come in parte dell'Africa, la regola è opposta: più la donna è giovane, più alto è il suo prezzo. L'incentivo a sposare presto la figlia c'è in tutti e due i casi". Non basta: più è cara, più finirà in mano a un uomo con i soldi, quindi maturo. È la povertà a spingere i genitori, mentre il pretendente anziano, per parte sua, ritiene di avere ottime ragioni: secondo molte superstizioni locali una vergine ha il potere di ringiovanire il partner.Quasi tutti i Paesi delle spose bambine hanno una legge, recente, che fissa il matrimonio sopra una certa età. Ma questo non basta: proprio il Niger, per esempio, lo vieta sotto i quindici anni. Per combattere il fenomeno, ci sono programmi di aiuto gestiti da organizzazioni internazionali e associazioni locali, spesso di donne. In Burkina Faso opera l'Associazione italiana donne per lo sviluppo (www.aidos.it), che interviene anche contro le mutilazioni genitali femminili, subite da circa il 70% delle bambine. Come spiega la coordinatrice Paola Cirillo, per evitare il matrimonio precoce si lavora su più fronti. "Sensibilizzazione sociale e familiare, educazione delle ragazzine, diffusione di una cultura del diritto e di nozioni sulla salute sessuale e riproduttiva. Con particolare attenzione a chiarire i rischi delle gravidanze precoci". Il progetto Aidos è focalizzato sulle giovani in difficoltà e su quelle che vivono nelle strade della capitale Ouagadougu. Gli obiettivi principali, oltre a quello di ritardare l'età delle nozze, sono quattro: rendere le ragazze capaci di "negoziare" rapporti sessuali protetti in modo da evitare il contagio da Hiv, posticipare la nascita dei figli, aiutare la diffusione dei matrimoni legali, celebrati in Comune e non con il solo rito religioso.

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