No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20081230

in treatment


Cominciato il giorno di Natale, come vi dissi già qui, ieri sera tardi ho terminato la visione dei 43 episodi che compongono la prima, e speriamo non ultima (ci sono già assicurazioni in merito qui), stagione di In Treatment. Ispirato, come leggerete nei link che vi allego, alla serie israeliana Betipul, è stato prodotto e sviluppato da Rodrigo García, figlio di Gabriel García Márquez, regista (e sceneggiatore) del bellissimo Le cose che so di lei (mi innamorai del titolo originale Things You Can Tell Just By Looking At Her), film corale con grande cast femminile di alcuni anni fa, poi seguito dal debole 9 vite da donna; vanta pure la regia di diversi episodi di Six Feet Under, e ovviamente quella di alcuni episodi di questa serie. Nella produzione è affiancato tra gli altri da Mark Wahlberg e dall'ideatore e regista dell'originale (Betipul) Hagai Levi.

E' curioso pensare che il budget non dev'essere granchè, visto che gli esterni sono limitatissimi e il 95% dell'azione si svolge nello studio del protagonista, lo psicoterapeuta Paul Weston, affiancato via via da alcuni suoi pazienti, dai familiari e dalla sua terapeuta nonchè ex mentore Gina Toll (lui stesso "si mette in terapia" a causa del fallimento del suo matrimonio), ma la sceneggiatura al contrario dev'essere stata (e sarà) un lavoro grosso, capirete da soli che i dialoghi sono fondamentali, e le dinamiche emotive in pratica protagoniste. Importantissimi quindi pure gli attori, che in effetti svolgono un lavoro micidiale: Gabriel Byrne è Paul Weston, Dianne Wiest è Gina Toll, Michelle Forbes è Kate, la moglie di Paul, Melissa George è Laura, una bella anestesista che usa il sesso per "curarsi le ferite", Blair Underwood è Alex, un pilota di aerei militari della Marina che uccide 16 bambini bombardando una Madrassa a Baghdad, Mia Wasikowska è Sophie, una sedicenne ginnasta vittima di abusi sessuali, Embeth Davidtz e Josh Charles sono Amy e Jake, una giovane coppia in crisi. Anche altri caratteri che si vedono pochissimo (i figli di Paul e Kate, i genitori di Sophie, i familiari di Alex) fanno un ottimo lavoro.

Senza dirvi altro, la serie mi ha coinvolto e angosciato. E' appassionante, è una bella idea, ammette tutti i nostri limiti di esseri umani pensanti ma con grossi problemi di comunicazione. Credo, se vi capiterà di guardare In Treatment, che vi ritroverete più di una volta a domandarvi perchè diavolo i vari protagonisti non riescano a dire quello che sentono, non riescano ad essere onesti neppure con se stessi.

Vi giuro, mi è venuto voglia di andare dallo psicologo.


Nella foto, Paul Weston (Gabriel Byrne) e Melissa George (Laura) nello studio del Dr. Weston.

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