No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20081104

l'esorcismo di Emily Rose


The Exorcism of Emily Rose – di Scott Derrickson 2005


Giudizio sintetico: si può vedere


Emily Rose, primogenita di una famiglia di campagna, devota e semplice, ottima studentessa, muore a 19 anni qualche giorno dopo un esorcismo, praticatole dal parroco, padre Moore. La ragazza da tempo presentava sintomi terribili di epilessia, schizofrenia, psicosi e depressione, oppure di possessione demoniaca.
Padre Moore viene incriminato per omicidio colposo e messo in carcere.
L’Arcidiocesi, tramite uno degli studi legali più in vista, ingaggia l’avvocatessa Erin Bruner, single in carriera, ambiziosa, reduce dall’assoluzione di un assassino e destinata a diventare socia dello studio stesso, se il caso di padre Moore dovesse andare a buon fine. Erin, agnostica, imposta la difesa in modo razionale, ma si trova alle strette a causa dell’accusa. Mentre anche lei comincia ad avvertire presenze inquietanti, padre Moore insiste per testimoniare e raccontare la sua versione, quando invece l’Arcidiocesi, tramite il capo di Erin, Gunderson, vogliono evitare questa eventualità.

Interessante questo film del regista del quinto Hellraiser, nonché sceneggiatore dello scarso Urban Legend e del noioso La terra dell’abbondanza di Wenders. Nonostante i richiami ai classici del genere (L’Esorcista ovviamente, ma anche un’apertura in stile Grano rosso sangue), Derrickson sceglie di raccontare la storia, ispirata a una ragazza tedesca, Michel Anneliese (morta però dopo ben 67 esorcismi inutili), come un legal thriller, e raccontandoci le fasi salienti della storia di Emily, esorcismo incluso, con continui flashback. A parte l’intuizione della commistione dei generi, la mano del regista è classica, ma forse è meglio così; in questi casi si rischia di diventare ridondanti.
Se si riesce a rimanere super partes nel dualismo fede/logica, il film è godibile, ben fatto, la tensione dosata ma presente, i personaggi ottimamente disegnati. Certo, se si va a fondo, per conoscere la vicenda alla quale il film si è ispirato, ci si rende conto che il regista gli ha voluto dare un indirizzo ben preciso. Ma questa è un’altra storia.
Cast ottimo e ben diretto, nel quale spicca, senza ombra di dubbio la protagonista, Jennifer Carpenter, eccezionale.

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