No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20081014

bomba liquida


Da D la Repubblica delle donne nr.618


La bomba liquida non esiste


di Loretta Napoleoni


La bomba liquida non esiste perciò potremo di nuovo portare a bordo dell'aereo bevande, creme e cosmetici che superano i 100 millilitri. Il motivo è semplice: una sentenza inglese ha trovato insufficienti le prove che il complotto dell'aeroporto - quello che nell'agosto 2006 ha paralizzato il traffico aereo di due continenti - avrebbe fatto saltare in aria sette velivoli con liquidi di vario genere. Tra realtà e fantascienza, ad alimentare il terrorismo è sempre più la politica della paura dei governi occidentali piuttosto che la strategia del terrore dei gruppi armati. A farne le spese siamo noi, costretti a stipare il trucco in buste di cellophane trasparenti ogni volta che vogliamo imbarcarci su un aereo. L'allarme della bomba liquida è costato centinaia di miliardi di dollari. La Baa, l'autorità aeroportuale britannica, ha speso 250 milioni di sterline per adeguare la sicurezza al controllo aggiuntivo dei liquidi, la British Airways ha perso 100 milioni di sterline tra voli cancellati e ritardi. Ecco spiegato l'aumento delle tasse aeroportuali. Per non parlare poi dei costi di tutto ciò che si getta prima di farsi ispezionare la carta di imbarco: dai mascara alle creme per i piedi, dai biberon dei neonati allo shampoo. C'è però chi si arricchisce sulle nostre spalle: è la fiorente industria del terrorismo che dall'11 settembre a oggi alimenta in Occidente la psicosi del terrore. Esperti, commentatori, think tank, la lista è lunga. Basta un numero per descrivere la crescita di un settore inesistente prima dell'11 settembre: negli Stati Uniti il numero di società di sicurezza specializzate in terrorismo è passato da 4 a 40mila.E il terrorismo, che fine ha fatto? Sono i numeri a darci una risposta. Mentre in Occidente la minaccia raggiunge l'apice tra gli anni '70 e '80 e da allora scema, nel mondo musulmano la tragedia delle Torri gemelle ne centuplica l'attività. È in Iraq, Afghanistan e Pakistan che si registra il numero più alto di attentati. In questa fetta di mondo non c'è bisogno degli "effetti speciali" della bomba liquida per avere paura.

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