No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080908

ancora denti


Per, come direbbero quelli bravi, onestà intellettuale, mi sento in dovere di copia/incollarvi una recensione da 4 palle su 5 di un critico di The Guardian, quindi sicuramente più autorevole di me, a proposito di un film che io ho criticato. A voi il giudizio. Vi avverto che la recensione del Guardian contiene, come si dice sul web, spoiler, cioè parti che svelano tutta o, in parte, la trama.


Denti

Di Mitchell Liechtenstein. Con Jess Weixler, Hale Appleman, John Hensley. Stati Uniti 2007, 88'

4/5


Si suppone che Sex and the city sia il tipico film destinato a spaccare il pubblico maschile e femminile. Non più di Denti. Uscendo dal cinema le donne ridacchiavano soddisfatte canticchiando una marcia nuziale. Io per buona parte del film e per tutto il ritorno a casa in autobus ho tenuto le gambe incrociate. Il debutto dietro la macchina da presa dell'attore Mitchell Liechtenstein, figlio del colosso della pop art Roy, è una satira horror sul culto della castità e dell'astinenza sessuale che si diffonde tra i giovani americani. Jess Weixler è la magnifica interprete di Dawn, la Giovanna d'Arco del circolo delle vergini di ferro che attendono "l'uomo giusto": i suoi comizi al college sull'importanza vitale della verginità sono ispiratissimi. Ma Dawn ha un segreto. La sua vagina nasconde due file di denti aguzzi che scoprono a loro spese i vari uomini che attentano alla sua sacra virtù. Liechtenstein ha brillantemente messo insieme una commedia farsesca con tocchi degni di Russ Meyer, Gore Vidal e degli horror della Hammer Film. È tutto giocato in modo assolutamente diretto. Naturalmente ci sono una miriade di significati socio-sessuali nascosti ma, come forse avrebbe detto lo stesso Freud, a volte un sigaro è semplicemente un sigaro e a volte un pene orrendamente mutilato è solo un pene orrendamente mutilato.

Nick Bradshaw, The Guardian


Da Internazionale

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