No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080412

doppio


Notizia da Repubblica on-line


La vittima è un algerino di 45 anni, che viveva a Mantova con la famiglia

E' scivolato all'interno di una macchina durante un lavoro di manutenzione
Incidenti lavoro, un operaio

muore schiacciato tra i rulli

MANTOVA - Un operaio è morto in un incidente sul lavoro avvenuto in una fabbrica specializzata nella lavorazione di materiali plastici a Castelbelforte, nel Mantovano. Si tratta di Saadane Hocine, 45 anni, algerino, immigrato regolare; abitava a Mantova con la moglie e due figli. L'uomo, durante i lavori di manutenzione ad una macchina, è finito tra i rulli rimanendo schiacciato. Hocine questa mattina alle 8.20, assieme ad un collega, doveva effettuare la manutenzione ad una macchina composta da rulli. L'operazione viene effettuata mentre la macchina è in movimento. L'extracomunitario, per cause imprecisate, è scivolato ed è finito imprigionato tra i rulli, cadendo subito dopo a terra. Inutili i tentativi di soccorso da parte del collega di lavoro, che si trovava all'altra estremità del macchinario, e dei medici del 118.

(12 aprile 2008)


Il giorno prima, la rubrica di Curzio Maltese (nella foto con Marco Travaglio) sul Venerdì di Repubblica


Contromano

Quei tre milioni di fantasmi senza diritto di voto

Domenica oltre 3 milioni di cittadini non andranno a votare, non perchè non vogliono, ma perchè non possono farlo. Sono gli immigrati regolari che vivono, lavorano, crescono figli e pagano le tasse nel nostro paese. L'ipotesi di dare il voto agli immigrati residenti da 5 anni è stata lanciata e subito lasciata cadere, 5 anni fa, una volta consultati i sondaggi. E' una scelta stupida, dannosa per l'economia e la sicurezza. Creare appartenenza democratica è la prima e più efficace politica per limitare le inevitabili tensioni e i problemi che sempre le migrazioni di massa comportano. Ed è soltanto un'antieconomica perdita di tempo. Se non si vuole integrare anche con il diritto di voto gli immigrati per senso di civiltà, lo si dovrebbe fare almeno per calcolo egoistico. In un paese di vecchi come l'Italia, con meno del 20% della popolazione sotto i 24 anni, contro il 40 dell'Irlanda, il 36 della Norvegia, il 30 della media europea, l'unica speranza di arrivare alla pensione per i 40enni e i 50enni di oggi, non parliamo dei più giovani, dipende dagli immigrati. Oggi sono soltanto il 5% della popolazione. Bisogna arivare almeno al doppio.

Una politica in favore dell'immigrazione è una delle poche misure efficaci contro il declino italiano. Probabilmente è anche uno dei pochi settori dove la politica può ancora influenzare l'economia. Per il resto, sono tutte balle elettorali. L'aumento dei salari lo decidono i mercati, gli indici di competitività e di produttività, che in Italia sono bassi, con tendenza al peggioramento. Integrare gli immigrati regolari, con il pieno riconoscimento dei diritti di cittadinanza, significa combattere meglio i clandestini, in definitiva serve a rendere più sicura la società.

D'altra parte, l'Italia non è affatto un paese violento, se non nelle zone di mafia (italiana). Il delitto terribile di Giovanna Reggiani, la donna massacrata da un rumeno a Tor di Quinto, Roma, è rimasto per 3 mesi sulle prime pagine dei giornali, dal giorno dell'omicidio, il 30 ottobre 2007, fino a metà gennaio del 2008, quando il Papa ha lanciato, a partire da quel caso, l'allarme sul "gravissimo degrado di Roma". A Londra o in altre capitali europee quel genere di delitti accadono ogni giorno. Tutte queste cose ovvie la politica oggi non ha il coraggio di dirle, domani chissà. Di sicuro lo farà quando sarà troppo tardi, come sempre.

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