No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080410

debutto


La spettatrice – di Paolo Franchi 2003

Torino, Valeria fa la traduttrice simultanea, è una ragazza introversa e solitaria, ha una coinquilina rompiscatole, passa spesso le serate guardando dalla finestra Massimo, ricercatore, che vive solo col suo amatissimo cane; lui sembra non accorgersi dell’interesse di Valeria, anche se si incrociano spesso. Quando Valeria scopre che Massimo si è trasferito a Roma, in preda ad un impulso inspiegabile e irrefrenabile si trasferisce anche lei. Scopre che ha una storia con Flavia, un po’ più vecchia di lui, professoressa universitaria, vedova di un magistrato, il cui ricordo aleggia sulla loro relazione; Valeria si inserisce nelle loro vite sempre di più, fino alla conclusione che può apparire sorprendente, ma in fondo non lo è.


E’ un debutto interessante, questo di Franchi; la storia è di quelle che sembrano strane, complesse, e invece accadono tutti i giorni, ci circondano e, magari, ne facciamo parte.
Nonostante la fotografia non esaltante, forse volutamente fredda, il film si fa guardare e, alla fine, vi si cercano dei difetti e si ha qualche difficoltà. Il tema portante è l’incomunicabilità, soprattutto dei sentimenti; i tre protagonisti difettano tutti quanti da questo punto di vista, e la reazione finale di Valeria più comune di quanto sembri. Vederla messa in scena però, ci lascia basiti.
Le città sono volutamente lasciate sullo sfondo, anonime, ci si concentra sui personaggi e sui loro silenzi; i tre protagonisti sono davvero molto azzeccati, le scene sono tutte importanti per definire le loro personalità. Barbora Bobulova, ancora una volta ci lascia ammirati, e si candida seriamente al trono di migliore attrice italiana, lei che italiana non è, ma che ormai lavora solo qui.
Da ricordare le due scene nei caffè; nella prima in ordine di tempo, Valeria prende in prestito, forte del suo (ex) lavoro di traduttrice, una frase in inglese detta da una coppia al tavolino alle sue spalle, per rispondere anonimamente ad una domanda di Flavia, sovrapponendo un’altra realtà alla sua. In una delle ultime scene, Valeria scopre Massimo che letteralmente “le fa la posta” nel bar davanti a casa di Flavia; lei rimane immobile, seduta, davanti ad un caffè. E parla con gli occhi. Stupenda.
Promettente.


Giudizio sintetico: da vedere

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