No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080321

three legs


Non vi viene mai nostalgia dell'hard rock spensierato? A me si, spesso. Inutile fare nomi, avete capito. Quelle voci un po' rauche apposta, quei riffoni pesanti e sentiti milioni di volte, quelli che i Black Sabbath e i Led Zeppelin li avevano già inventati tutti, quegli assoli interminabili, quei quattro quarti senza tanti fronzoli, quei pezzi che ti parte la testolina e comincia ad ondeggiare.

Quartetto classico, due chitarre-basso-batteria (uno dei due chitarristi canta), da Atlanta, Georgia, gli Stonerider debuttano con un disco che farà la gioia di chi ancora, sotto sotto, sbava per cose come quelle descritte poco fa. Juice Man sembra un manifesto senza tempo, il pezzo che vorresti suonare su un palco, non importa se davanti a 10 o 10mila persone. Chiudendo gli occhi durante l'assolo. E, sinceramente, non importa se dureranno solo due stagioni, mentre ascolti Three Legs Of Trouble.


Stonerider - Three Legs Of Trouble

2 commenti:

Enrico Bartelloni ha detto...

Te pensa un po'... se lasciare un commento su una recensione del 2008 è normale.... mah!
Ho sentito il disco ieri sera e è veramente forte.

Ale, vedila un po' come una rieducazione all'ascolto.....

jumbolo ha detto...

capita capita. è per questo che la piattaforma ha inventato la pagina dei commenti in ordine cronologico per l'amministratore.
il disco è veramente forte. uno dei migliori di quell'anno.